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Limitless Device: la startup che riscrive la storia per le persone con disabilità

Una sedia a rotelle elettrica, leggera, dal design accattivante, che si verticalizza consentendo a chi la usa di guardare l’interlocutore negli occhi, e non più dal basso verso l’alto, contribuendo a scardinare lo stigma e il pietismo che ancora aleggiano attorno alla disabilità. L’idea ambiziosa è di Alessio Sansò, fisioterapista e ricercatore. “Sono nato con una disabilità motoria agli arti inferiori. L’idea è nata alcuni anni fa a partire da un’esigenza personale: cercavo un dispositivo che mi desse maggiori libertà, ma fra quelli presenti sul mercato non ho trovato niente che mi soddisfacesse a pieno e così ho deciso di progettare il mio prototipo di carrozzina”.

Nasce così Limitless Device, la startup pugliese che punta a rivoluzionare il mondo dei dispositivi medici, realizzando prodotti che siano disegnati sulla base delle reali esigenze dell’utente e che non siano soltanto moderni e funzionali, ma anche di design, un aspetto che le principali aziende sul mercato trascurano completamente. “Non mi piaceva per niente l’idea di andare in giro con la classica sedia a rotelle: è brutta e la gente ti osserva per tutto il tempo. Io quando cammino con tutori e stampelle guardo la vita dalla stessa prospettiva degli altri. Non volevo rinunciare a questa possibilità”.

Il dispositivo medico di Limitless – al momento è un prototipo che sarà sul mercato alla fine di quest’anno – si verticalizza, un fatto che “sia dal punto di vista sociale che della funzionalità ti rende molto più libero e vicino a una persona sana”, spiega il Ceo. “Ho quindi disegnato un prototipo che fosse il più semplice possibile, ispirandomi a monopattini e segway”. Una vision molto chiara, che abbina il design all’innovazione tecnologica. “L’obiettivo è fare dei dispositivi medici che non sembrino tali. Se una carrozzina diventa un mezzo di micromobilità che può usare chiunque, come lo è un monopattino, lo stigma sociale crolla. Diventiamo tutti uguali”, chiarisce Sansò, che punta infatti a fare del suo prodotto anche un device per la micromobilità a disposizione di chiunque per le strade delle nostre città.

“Quando io e Alessio siamo diventati amici, ho iniziato a comprendere la complessità di alcune dinamiche quotidiane: dal lavare i piatti e raggiungere oggetti che si trovano in alto, a passare per spazi stretti, ai tanti ostacoli che si trovano in casa e per strada”, racconta Emanuele Battista, co-founder e Cto di Limitless. “Abbiamo lavorato tantissimo per mettere a punto un prototipo alla moda, funzionale ma al contempo economicamente accessibile. Se fai un prodotto bello ma troppo costoso, non alla portata di tutti, non riesci davvero a migliorare la vita delle persone. Abbiamo girato molto in Italia e in Europa alla ricerca di partner che comprendessero e abbracciassero la nostra visione”, dice Battista.

“Puntiamo ad avere un prezzo che non superi i 6mila euro – aggiunge Sansò – una carrozzina tradizionale può arrivare a costare anche il doppio. Lo faremo perdendo qualcosa sul margine di guadagno e riducendo al massimo gli sprechi in fase di produzione”. L’altro elemento innovativo del dispositivo di Limitless è la trasportabilità. La sedia, dallo schienale ergonomico e col modulo del sedile regolabile, può essere smontata e trasportata con estrema facilità. E poi la possibilità di muoversi senza l’uso delle mani. “Quando vai in giro con la carrozzina classica, le mani sono costantemente impegnate a spingere le ruote. Il nostro prodotto invece si controlla per mezzo di un joystick”, spiega Sansò.

Dopo un paio d’anni di stallo, Limitless prende il via grazie a un incubatore di startup della Regione Puglia. “Abbiamo presentato l’idea e abbiamo vinto 10mila euro classificandoci secondi al contest di Start Cup Puglia”, racconta Sansò ripercorrendo i primi passi compiuti da Limitless nel mondo delle startup. “Attualmente abbiamo avuto accesso ai fondi di Tecnonidi, un bando della Regione Puglia, che con i primi 220mila euro ci permetterà di dare concretezza al progetto. Al contempo stiamo chiudendo un round da 150mila euro. Con questi soldi puntiamo alla pre-produzione di un dispositivo per la micromobilità, che potrà essere acquistato dai Comuni, da associazioni e altri enti, e quindi al prodotto finale”.

La startup punta a utilizzare l’AI per rendere il dispositivo sempre più affine alle reali esigenze del consumatore. “L’obiettivo è ottenere i dati provenienti dai clienti, analizzarli con l’intelligenza artificiale e offrire su una piattaforma e-commerce prodotti orientati alle aspettative e alle esigenze degli utenti”. I ragazzi di Limitless non hanno intenzione di fermarsi alla sedia a rotelle. “In cantiere ci sono tanti altri dispositivi medici: catetere, stampelle, ma anche un ausilio per la spiaggia che consenta alle persone di fare il bagno in autonomia. Senza mai rinunciare al principio da cui siamo partiti – conclude il founder – creare prodotti alla moda può davvero rompere le barriere della disabilità. È un trend in grande crescita ma al momento manca l’offerta. Noi faremo la nostra parte per colmarla”.

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