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Mirafiori, le richieste dell’Italia a Stellantis: 200mila veicoli e un nuovo modello

mimit stellantis

Quota 200mila vetture prodotte all’anno e un’altra auto oltre alla 500 elettrica: gli auspici di Governo e sindacati per il rilancio di Mirafiori passano da numeri precisi. Per ora, però, alle richieste non hanno fatto seguito promesse particolarmente dettagliate. Restano proclami (è il nostro “cuore pulsante”, ha detto Davide Mele, responsabile Corporate Affairs del Gruppo) e preoccupazioni (a Mirafiori c’è la situazione “più drammatica” tra gli stabilimenti del gruppo, secondo i sindacati).

L’obiettivo di lungo termine, ha ricordato il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso al termine della seconda riunione con i vertici Stellantis (dopo quella relativa a Melfi), è di arrivare al traguardo del milione di veicoli realizzati in Italia dal gigante dell’automotive.

Un traguardo che, per quanto confermato dal Gruppo, rischia di rimanere ancora a lungo una chimera. L’azienda, durante la riunione di palazzo Piacentini, sede del Mimit, non si è scoperta sugli obiettivi di produzione di uno stabilimento centrale (un “cuore pulsante”, appunto) come Mirafiori. Qualche iniziativa è stata ricordata (come il lancio di una nuova linea per i cambi elettrificati) ma le preoccupazioni – non solo dei sindacati, anche di Regione e Comune – restano tutte.

Il tavolo al Mimit

Quello sullo stabilimento di Mirafiori a Torino che si è tenuto questa mattina è il secondo incontro per l’analisi degli impianti produttivi di Stellantis in Italia, e domani si terrà un altro tavolo, sul sito di Atessa.

Oltre ad Adolfo Urso hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, l’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive) e le organizzazioni sindacali.

Le richieste a Stellantis

Al Gruppo nato da Fca e Peugeot si chiede di sfornare 200mila vetture l’anno a Mirafiori nonostante ultimamente la produzione della stessa 500 elettrica – oltre che dei modelli Maserati – sia stata ridotta, come hanno ricordato i sindacati.

Secondo Urso “dall’incontro di oggi è emersa una posizione condivisa del sistema Piemonte e del sistema Italia sulla necessità di rilanciare lo stabilimento di Mirafiori per arrivare a produrre almeno 200 mila vetture”.

Secondo il ministro “in questo modo si renderebbe realistico l’obiettivo, più volte confermato dall’azienda, di un milione di veicoli realizzati da Stellantis sul territorio nazionale”.

Il ministro ha chiesto poi chiarezza su “come e in quanto tempo l’azienda pensi di raggiungere questo intento e soprattutto che impatto avrà sull’indotto e sull’occupazione”.

Un altro modello e le ipotesi sul tavolo

Oltre alle tempistiche, però, a palazzo Piacentini è stato anche chiesto di produrre un altro modello per il mercato italiano, visto che al momento a Torino si producono modelli come la 500 elettrica o a marchio Maserati “che sono rivolti per la gran parte all’estero”, ha detto Urso.

I sindacati – ricordando che per ora la produzione della 500 è stata dimezzata – hanno anche proposto di anticipare la produzioni delle Maserati elettriche previste nel 2028. Inoltre è stato chiesto che la nuova vettura in produzione a Mirafiori sia ibrida, viste le difficoltà attuali dell’elettrico sul mercato. Per la stessa 500 le organizzazioni sindacali hanno commentato positivamente le ipotesi sulla produzione di una versione ibrida a Torino.

I numeri del mercato e le risposte di Stellantis

In Italia Stellantis ha registrato, ultimamente, numeri in calo. Secondo l’analisi del mercato auto di marzo, la quota di immatricolazioni del colosso ha segnato un -11,6%, con una quota di mercato del 32,5%. Secondo alcuni analisti, la flessione del mercato (meno marcata di quella del Gruppo guidato da Carlos Tavares) è dovuta probabilmente all’attesa della nuova campagna di incentivi italiana. Non è un caso se il calo più netto lo hanno subito proprio le auto elettriche.

Né sulle 200mila vetture, né su un’altra auto da produrre a Mirafiori è arrivata una risposta dell’azienda, che però ha accolto con favore l’ipotesi di dazi sulle auto elettriche che vengono fuori dall’Ue, ricordata da Urso, ed è tornata a ribadire l’urgenza degli incentivi, in “ritardo” secondo Mele.

Stellantis ha anche sottolineato che da quest’anno sarà solo Mirafiori a produrre la 500 elettrica, un’auto per cui si prevede una produzione a tre cifre, mentre la prossima settimana verrà lanciato il sito da 500 addetti per la produzione di cambi elettrificati. Su Maserati si lavora all’elettrificazione sulla piattaforma ‘folgore’ dei nuovi modelli da produrre: Gran Cabrio e Quattroporte.

L’incontro del Mimit non ha risolto nulla secondo i sindacati, che puntano il dito con “l’ingente utilizzo” di ammortizzatori sociali fino a fine 2024 e il piano di uscite volontarie. Il rischio, dicono, è che tra sette anni lo storico “cuore pulsante” di Stellantis chiuda per consunzione, quando tutti i suoi dipendenti saranno andati in pensione.

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