La classifica F100 Best Regional Companies 2023, stilata da Fortune Italia sulla base del fatturato dell’esercizio 2022, offre una fotografia del sistema economico italiano a cavallo tra due crisi, quella pandemica e quella ucraina.
Come nella sua prima edizione, anche quest’anno abbiamo voluto mantenere due versioni delle classifiche a livello regionale: la F100 da cui sono state escluse le società controllate da entità estere, cooperative, consorzi e partecipate pubbliche; la seconda, i “Campioni di Fatturato”, che invece considera la totalità delle aziende al di là della loro natura societaria.
Ciò che emerge da una prima analisi è che la somma dei fatturati delle 100 aziende della Best Regional Companies è cresciuto di circa 12% in un anno, ma se allarghiamo lo sguardo alla lista dei 40 campioni di fatturato 2022, la somma dei loro fatturati è cresciuta di quasi il doppio rispetto allo scorso anno. Ciò si deve soprattutto alla presenza di ben 30 società energetiche che hanno registrato ricavi record a causa dell’impennata del costo dell’energia dovuta alla crisi russo-ucraina.
La lista F100
L’analisi evidenzia la predominanza a livello quantitativo di aziende afferenti al settore della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) che si conferma il principale settore economico della F100, di cui fanno parte il 29% delle aziende, seguono i settori Food & Beverage e il settore dell’industria di precisione rispettivamente con 14% e 13%. Tuttavia, nonostante il secondo registri in questa lista solo la metà degli elementi della GDO, grazie ai risultati delle classifiche regionali registrati quest’anno, le aziende del settore food & beverage si attestano al primo posto in 4 regioni (lo scorso anno erano 3) proprio come quelle della grande distribuzione.
Nello specifico, infatti, la classifica 2023 vede avvicendamenti al vertice in 5 regioni: Lazio, Liguria, Molise, Puglia e Umbria. Di particolare rilevanza sono i risultati del gruppo DR in Molise che, occupando le prime due posizioni con due società del gruppo e triplicando il fatturato rispetto al 2021, ha confermato la propria capacità di affrontare le complesse dinamiche del mercato automobilistico globale, ancor più quello italiano, affermandosi come vero successo industriale. Risultato che assume ancora più peso se si considera che l’azienda si conferma al vertice anche nella sezione “Campioni di fatturato”.
Di ben altra natura è il cambio al vertice in Umbria dovuto soprattutto il crollo di Acciai Speciali Terni, passata da oltre €2mld di fatturato del 2021 a poco più di €600 mln del 2022, che sottolinea il difficile cammino di questa azienda che, a due anni dall’acquisizione di Acciaierie Arvedi, è in attesa dell’accordo di programma e del nuovo piano industriale che dovrà rilanciare la produzione.
Un settore, tuttavia, quello siderurgico che si conferma tra i propulsori dell’economia nazionale con roccaforti soprattutto in Lombardia e Friuli in cui le 6 aziende presenti in classifica (equamente distribuite tra le due regioni) fanno registrare un fatturato complessivo di quasi €14 mld di cui quasi la metà derivanti da aziende del gruppo Marcegaglia.
C’è poi il caso di Alessandro Patanè srl, che con oltre €11mld di fatturato si posiziona non solo al vertice della classifica del Lazio ma anche dell’intera F100, scavalcando persino gli oltre €8mld fatti registrare da Esselunga. “Il fatturato della società Alessandro Patanè srl – fanno sapere dall’azienda con una nota – non è frutto di risarcimento danno, ma sono addebito di licenze software e relative penali, non riguarda licenze per brevetti”.
I Campioni di fatturato
Anche quest’anno il sud Italia si caratterizza per avere al vertice della propria classifica aziende la cui proprietà è riconducibile a imprenditori o gruppi italiani, al contrario, al centro-nord si affermano aziende a controllo straniero, di natura cooperativa o a partecipazione pubblica. Inoltre, dai dati si evince facilmente, come rilevato in apertura di analisi, quest’anno le società energetiche hanno ottenuto risultati eccezionali tanto da raggiungere il vertice della classifica in 9 regioni (5 in più rispetto allo scorso anno).
