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Max Felicitas: non chiamateli attori hard

Edoardo Barbares – in arte Max Felicitas – è un sex worker e content creator. Ha lanciato molte colleghe diventate famose sulla piattaforma OnlyFans, il social network a pagamento fondato dall’imprenditore Tim Stokely dedicato all’intrattenimento per adulti. Quando gli chiediamo quale sia la sua occupazione – sex worker o porno attore – sorride: “Siamo molto più del lavoro che facciamo”.

Max Felicitas rappresenta l’altra faccia dei content creator. A differenza degli influencer e di chi pubblica contenuti sui vari social per monetizzare, i sex worker hanno più difficoltà a essere ‘accettati’ e riconosciuti come lavoratori a tutti gli effetti. C’è chi addirittura si chiede se sia giusto (etico) o meno che abbiano certe tutele (così come qualsiasi altro lavoratore). “Faccio un mestiere come altri”, precisa immediatamente Felicitas. “Pago le tasse e credo sia giusto che chiunque contribuisca, in base ai guadagni, alle spese dello Stato”.

L’intervista

Se dovesse presentarsi brevemente ai lettori di una rivista economica come Fortune Italia e spiegare chi è Max Felicitas e che cosa fa, che cosa risponderebbe?

Tanto per cominciare, sono diventato Max Felicitas quando poco più che ventenne ho deciso di lasciare l’università, dove frequentavo la facoltà di Economia aziendale, e ho cominciato a lavorare come cubista e spogliarellista nei locali notturni. All’anagrafe sono Edoardo Barbares, di Codroipo, un paesino friulano. Edoardo è l’imprenditore, Max il personaggio. Il nome ‘Max Felicitas’ mi è venuto per gioco. Mi metteva allegria. In fondo quel che faccio è proprio questo: guadagno divertendomi.

Cioè?

Produco e pubblico contenuti per adulti. Oggi il sito per eccellenza per farlo è OnlyFans. In realtà io non utilizzo OnlyFans o meglio, lo gestisco parallelamente al mio sito che ha anticipato il ‘sito blu’ (OnlyFans viene chiamato anche così, ndr) e che funziona come Netflix. Permette di accedere a una libreria completa pagando un abbonamento mensile fisso.

OnlyFans non funziona così?

Sì, ma in più dà la possibilità agli abbonati, ovvero i fan, di interagire direttamente con i creator. Per chi ci crede. La verità è che le chat, soprattutto se parliamo di creator con numeri molto grandi, le portano avanti terzi.

Quanto costa un abbonamento al suo sito e quanto uno a OnlyFans?

L’abbonamento al mio sito costa 30 dollari, mentre su OnlyFans ogni account può impostare il costo di abbonamento che preferisce per la visualizzazione dei suoi contenuti. È la ragione per cui c’è chi guadagna 0 euro e chi 50.000. In genere, comunque, si va da un minimo di 4,99 a 49,99 dollari al mese.

Perché la gente dovrebbe scegliere di pagare per contenuti che in rete, in realtà, sono reperibili un po’ dappertutto?

Per la qualità e per la comodità. Il porno come lo ha conosciuto la generazione precedente alla nostra non esiste più. In rete si trova molto, è vero, ma oggi le persone possono scegliere. Prima si attendevano i film sui canali locali ad orari improbabili, adesso ognuno può guardare un contenuto pornografico in qualsiasi momento della giornata e dove vuole. Ma soprattutto: può guardare esattamente quello che vuole. Nel 2024 i film porno non ci sono più. Vince (e fa più soldi) chi gira scene. E le scene può farle chiunque, basta un cellulare. Alle persone piace entrare nella vita vera.

Quella dei contenuti su OnlyFans è la vita vera?

No, ma per molti sotto certi aspetti è una vita ideale. Nella vita vera il sesso è ancora un tabù e quindi genera imbarazzo anche esplicitare a un partner le proprie voglie.

Quanti e chi sono i suoi abbonati?

In media giro tra i 2.000 e i 4.000 abbonati al mese, anche dall’estero. Se si fa un rapido calcolo, siamo tra le 60.000 e le 120.000 entrate mensili. Sui profili non lo so e non m’importa. Non mi piace sapere chi mi guarda e chi no, non cerco l’approvazione di nessuno. Non credo ci sia un utente tipo. Cambiano di volta in volta anche in base ai contenuti che pubblico.

Come nascono questi contenuti?

Dipende. La parte che più mi piace del mio lavoro è la creatività. Prima ero io che facevo scouting e cercavo ragazze disponibili a girare contenuti con me. Ora sono loro che vengono da me per avere visibilità. Molte delle onlyfanser più popolari le ho lanciate io. I contenuti li pensiamo insieme. Ma tra le persone che mi contattano faccio una scrematura in base a idee che ho già in testa. Per esempio, se una ragazza fisicamente è molto diversa rispetto ad altre che sono già comparse sul mio profilo, è più probabile che la chiamerò. È marketing. Il modo in cui attirare e tenere alta l’attenzione dei follower in un mondo che propone sempre nuove cose è tutta da inventare.

Quanto guadagna un creator su OnlyFans?

Trecento euro al mese. Poi c’è chi ne guadagna 50 o 60mila e chi neanche un centesimo. In Italia saranno in tre a guadagnarne davvero 60mila, tutte ragazze. Quindi di base è una montatura il fatto che basti aprire un canale OnlyFans e vendere le foto dei propri piedi per fatturare cifre folli. Anche perché sui profitti bisogna pur sempre calcolare le tasse, l’Inps, le accise. Dell’introito totale OnlyFans trattiene il 20%.

Recentemente la Guardia di Finanza ha scoperto che alcune creator di OnlyFans di tasse, Inps e accise però se ne infischiavano…

Succede in ogni settore. Mi spiace per loro, ma chi guadagna deve rispettare i propri doveri. Come deve rispettare, nel caso di OnlyFans, la piattaforma. Ci sono creator bannate a vita perché hanno infranto regole rigide come il fatto che non si possano girare contenuti in pubblico.

Quanto si guadagna, invece, nel porno?

Nel porno si guadagna meno. Anche per questo ormai le attrici preferiscono autogestirsi. Hanno capito che possono lavorare direttamente dal loro letto senza dover prendere aerei e prenotare hotel per girare video con qualcuno dall’altra parte del mondo. Il porno di adesso è caratterizzato dalle grandi star che lo fanno per pubblicità o quasi come gagliardetto, per poter dire di aver realizzato un film con una grande compagnia. Un attore può prendere dai 200 euro a scena. Una donna parte dai 300 a salire in base a quante cose fa.

Insomma, l’unico settore in cui la disparità salariale è a favore della donna…

Eh già.

In Italia è uno dei più grandi se non il più grande sulla scena. Cosa crede l’abbia portata così in alto?

Saper usare i social, saper comunicare. Max Felicitas non è il classico belloccio e io ne sono consapevole. Ma sono diventato questa figura mitologica un po’ attore hard un po’ influencer. In ogni caso un creator.

A proposito di comunicazione, attraverso i canali social, dove è seguitissimo, affronta anche tematiche relative a bullismo, cyberbullismo, revenge porn e nelle scuole parla di educazione sessuale. Potrebbe sembrare un paradosso, dal momento che come lei stesso ha detto non bisogna prendere i porno a modello nella vita privata. Come allora un attore di film per adulti può contribuire a sensibilizzare su un argomento di cui purtroppo in realtà nelle scuole italiane non si parla affatto?

Deve parlare di una cosa chi la pratica. È inutile che parli di educazione sessuale uno psicologo. Che i porno non sono la vita reale è la prima cosa che ribadisco. Sono finzione, come è finzione tutto quello che si vede su OnlyFans. Siamo personaggi. Sono contento che invitino me a parlarne perché vuol dire che c’è un cambiamento culturale in atto. Quando ero al liceo era impensabile che il preside portasse a scuola qualcuno che fa il mio lavoro. L’età media in cui si entra a contatto con contenuti pornografici è 13 anni. A questi ragazzi e a tutti ricordo di vivere le proprie esperienze sessuali godendosi il momento. L’oggettificazione a volte estrema dei corpi che si vede nei porno può portare a quelle dinamiche di dominio e sottomissione uomo-donna che si replicano fuori dal letto e a una svalutazione dello stesso corpo. Siamo così tanto bombardati da immagini di donne (ma anche di uomini) bellissime che diamo per scontato che i corpi siano così, generando insicurezza e aspettative.

I segreti del ‘sito blu’

Dalla nascita nel 2016 all’exploit nel 2020. Alla scoperta di OnlyFans

 

 

 

Il boom pandemico

Il successo di OnlyFans in Europa è esploso soprattutto durante Covid-19, quando i lockdown ci hanno costretti a rimanere in casa. Il numero di profili registrati come fan è passato infatti da poco più di 13 milioni nel 2019 a quasi 188 milioni nel 2021. Il giro d’affari complessivo del ‘sito blu’ (dal colore del logo) ha superato i 4,5 mld di dollari.

L’age verification dei creator e le ‘mance’

Lo staff di OnlyFans verifica l’identità di ciascun creator per evitare la circolazione di profili fake, ma soprattutto per scongiurare l’iscrizione di minorenni. L’utente accettato può monetizzare attraverso la pubblicazione di contenuti, sebbene un profilo possa anche rimanere completamente gratuito con determinati servizi a pagamento (come le videochiamate). Inoltre, ogni fan può dare contributi volontari al suo creator preferito: le ‘mance’.

Non solo porno

OnlyFans è popolare nel settore dell’intrattenimento per adulti, ma non tutti i creator che lavorano sulla piattaforma sono sex worker. È possibile trovare anche contenuti di altro genere e riscuotono grande successo, ad esempio, gli esperti di fitness (come Kiera Bernier, ex atleta americana classe 1995 che supera il milione di abbonati) e addirittura chef, non necessariamente in tenuta da lavoro.

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