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Intervista a Lorenzo Ferrari Ardicini, Presidente di CG Entertainment

Alla guida della sezione Home Entertainment dell’ex gruppo Cecchi Gori, ora semplicemente CG Entertainment, c’è Lorenzo Ferrari Ardicini. La sua è un’azienda leader nel settore che ha segnato la storia dell’home video e che ora è impegnata anche nello streaming con alcune piattaforme dedicate al cinema di qualità.

L’intervista

Sono passati 30 anni dall’uscita del primo DVD, “Die Hard”, tra l’altro edito da voi. Cosa è successo in tutti questi anni?

Tantissime cose! È fallito il gruppo Cecchi Gori, la società Cecchi Gori home video è diventata indipendente rispetto al fallimento e ha iniziato a operare in maniera autonoma. Ha creato un sito di e-commerce operato direttamente, è stata la prima società a stringere accordi con Apple e Google che sono stati i primi operatori ad aprire gli store per la vendita digitale dei film, ha iniziato a lavorare con Netflix e Amazon non appena le loro offerte SVOD si sono concretizzate in Italia.

Abbiamo aperto un canale SVOD su Amazon, abbiamo aperto 2 fast Channel su piattaforme Samsung, LG, Rakuten. Oggi il nostro sito, cgtv.it, è anche una piattaforma VOD in grado di offrire i contenuti sia tramite noleggio digitale che tramite abbonamento. Abbiamo creato il progetto di crowdfunding StartUp! per il supporto fisico che è stato pioniere e innovatore in questo campo e, infine, abbiamo iniziato a portare i grandi classici al cinema dal 2022. Abbiamo aperto i social network accumulando fino ad oggi 430.000 iscritti su Youtube, 45000 follower su Facebook, 35000 iscritti al nostro sito. Distribuiamo oggi oltre 3.000 film su supporto fisico e attraverso il digitale. Penso che in oltre 30 anni, ciò che ha sempre contraddistinto CG Entertainment è la forte capacità di innovare e di anticipare i trend del settore.

C’è ancora vita per il supporto fisico DVD e Bluray o si tratta semplicemente di un fenomeno di nicchia per pochi appassionati?

Dal nostro punto di vita l’home video è ancora un settore interessante: più del 50% del fatturato di CG dipende dai supporti fisici. Certamente si è ridimensionato moltissimo rispetto agli anni d’oro, ma il fascino dell’oggetto fisico è una tendenza ancora forte presso un pubblico attento ed esigente. Purtroppo alcune catene importanti come Feltrinelli, che è sempre stata una sicurezza nel campo dei dvd, nel 2023 hanno deciso di eliminare il supporto fisico dai propri store, nonostante l’andamento positivo delle vendite.

CG Entertainment è presente sul mercato anche con un canale su abbonamento, su Amazon Prime, due fast Channel attivi e una piattaforma vod proprietaria.

In questo momento ci sono tantissime offerte variegate di contenuti digitali, non mi riferisco alla quantità di contenuti disponibili ma alla quantità di operatori che offrono contenuti on demand. Siamo in una fase in cui lo scenario per il consumatore finale è molto caotico, perché è difficile orientarsi rispetto ai contenuti che si cercano e, a priori, non si sa mai bene dove si troveranno i film desiderati, al di là di Disney+ e Netflix che hanno offerte molto ben identifica- bili. Tutte le piattaforme si concentrano a offrire i contenuti ritenuti più popolari, quelli che possono piacere a un pubblico il più vasto possibile, con il risultato che è facile vedere le novità importanti, ma è molto difficile trovare alcuni tipi di contenuto o anche farsi sorprendere da contenuti che a priori non si conoscono. Il paradosso di quest’epoca di offerta digitale è che la presenza di contenuti è virtualmente infinita, ma le piattaforme in genere offrono tutte gli stessi contenuti cinematografici e il consumatore finisce per non avere più voglia di cercare cose diverse e in qualche modo limita i propri orizzonti.

Pur avendo come focus “la casa” siete molto legati alla sala, non è vero?

Per noi il cinema al cinema è sempre un’esperienza personale e sociale che non si ripete nello stesso modo a casa e il cui coinvolgimento non è paragonabile nella maggior parte dei casi. Occupandoci da sempre del grande cinema di library, nel 2022 abbiamo iniziato a riportare in sala direttamente alcuni capolavori del passato: ci siamo accorti che, sulle piattaforme, purtroppo il cinema storico trova sempre molto poco spazio, ed è un peccato, perché il pubblico cerca sempre, per nostalgia o per sete di conoscenza, i grandi film del passato. Hanno quindi rivisto la luce sul grande schermo in versione restaurata il survival movie con Takeshi Kitano “Battle Royale”, il gangster movie Jim Jarmusch “Ghost Dog” con il premio Oscar Forest Whitaker, cinque commedie cult degli anni 80 di Pedro Almodóvar tra cui “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” e, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, con il suo progetto per la distribuzione dei classici restaurati Il Cinema Ritrovato al cinema, il capolavoro di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino”, oltre al sequel “Così lontano, così vicino”. Dare al pubblico la possibilità di riscoprirli è entusiasmante così come è ancora più mo- tivante il fatto che ad andare in sala a vedere questi film è un pubblico molto giovane.

Al momento a cosa state lavorando?

Ad una rassegna estiva dedicata a Pedro Almodóvar che partirà verso giugno, tra i titoli ci saranno “Volver” e “Parla con lei”, e su alcuni capolavori di Wim Wenders, da “Buena Vista Social Club” a “Paris, Texas” che festeggia il 40° anniversario. Oltre a questo, durante l’anno lavoreremo anche su due film nuovi, “Brigitte Bardot Forever” del visionario regista Lech Majewski e al doc “Room 999” di Lubna Playoust presentato all’ultimo Festival di Cannes e alla Festa del Cinema di Roma: un’opera che si inter- roga sulle sorti del cinema attraverso interviste esclu- sive a grandi autrici e autori tra cui Wim Wenders, David Cronenberg, Paolo Sorrentino, Pietro Marcello, Ruben Östlund, Alice Rohrwacher. È molto probabile che in futuro incrementeremo le uscite in sala.

 

 

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