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Il braccio di ferro tra Vivendi e Tim: il futuro del cda in bilico

La situazione di Tim è in continua evoluzione, con Vivendi, il suo principale azionista, che non rilascia dichiarazioni di voto in vista dell’assemblea del 23 aprile che rinnoverà il Consiglio di amministrazione. Mentre il dibattito si fa sempre più acceso, gli avvocati entrano in scena e si moltiplicano le azioni legali.

Dopo la causa aperta al Tribunale di Milano per bloccare la vendita di Netco, ora Vivendi chiama in campo la Consob francese. Tuttavia, Tim ribadisce che l’operazione procede secondo i piani stabiliti e che è stata notificata all’Antitrust europeo e alla Direzione Generale della Concorrenza.

Le recenti azioni legali si aggiungono all’esposto presentato dal fondo Bluebell alla Consob italiana, che ha sollevato sospetti su un presunto patto occulto tra Tim e i suoi soci, Assogestioni e Cdp, chiedendo l’invalidazione delle liste sia del management per il Consiglio di amministrazione che dei fondi per i sindaci.

Il quotidiano la Repubblica riporta che Vivendi denuncia presunti ritardi del CdA nell’informare il mercato sul livello di debito del gruppo dopo la cessione di NetCo. Anche se Tim non ha ancora ricevuto notifiche ufficiali, gli analisti rimangono cauti, sottolineando che non si aspettano impatti operativi immediati.

Durante il roadshow sul piano, l’amministratore delegato Pietro Labriola ha incontrato investitori istituzionali italiani e internazionali, rispondendo alle loro domande basandosi su informazioni già diffuse al pubblico. Tim ha confermato che il processo di voto è in corso, con i piccoli azionisti che iniziano a esprimere le loro preferenze.

Secondo gli addetti ai lavori, Merlyn potrebbe aver raggiunto circa il 5% del capitale, mettendo a rischio i posti in Consiglio destinati alle minoranze. Allo stesso tempo, altri piccoli azionisti, come Alberto Pretto, si uniscono al dibattito, preferendo Stefano Siragusa come possibile candidato al cda.

Il destino del Cda di Tim rimane incerto, con la possibilità che Vivendi abbia un ruolo chiave nel determinare l’esito finale. Se confermato, il nuovo Consiglio potrebbe vedere una combinazione di candidati proposti dal cda e da fondi come Merlyn e Bluebell, rendendo il futuro di Tim ancora più imprevedibile.

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