GILEAD
Leadership Heade
Poste Italiane
Cerca
Close this search box.

Il potere è donna: in Messico e Islanda vincono le elezioni Claudia Sheinbaum e Hella Tómasdóttir

In questo super anno elettorale, il mondo si tinge di rosa. Claudia Sheinbaum vince le elezioni presidenziali messicane. È la prima volta per una donna nella storia del Paese. In Islanda sarà invece l’imprenditrice Hella Tómasdóttir a guidare il governo, un risultato sorprendente in un’elezione che già la dava per persa contro l’ambientalista Katrin Jakobsdottir.

Per la “Doctora”, così viene chiamata la neo-Presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, la vittoria alle elezioni ha una portata storica: ben 99 milioni di messicani si sono recati alle urne.

Figlia di immigrati ebrei lituani, per lo più scienziati, in passato la Sheinbaum ha contribuito a fondare Morena, il partito di sinistra che ha strappato il monopolio presidenziale al centro-destra con la vittoria di Andrés Manuel López Obrador (presidente uscente, tra i motivi che hanno spinto il 60,7% dei messicani a votare la “Doctora”, sua pupilla, contro l’avversaria Xochitl Gálvez).

Durante il governo Obrador, nel Paese la povertà si è ridotta grazie ad uno storico aumento del salario minimo, un record di investimenti diretti esteri e un grande impulso dato alle esportazioni che hanno gonfiato la bilancia commerciale.

Eppure, in Messico, il 36% della popolazione vive ancora in povertà, il tasso di omicidi è uno dei più alti registrati in America Latina e il Paese, ironia della sorte oggi governato da una donna, è il decimo al mondo con il più alto tasso di violenza di genere (secondo una stima ben dieci donne al giorno).

Insomma, la sicurezza sarà il problema centrale che la “Doctora” dovrà affrontare, come il tasto dolente rappresentato dalla salute (con 50,4 milioni di messicani che non hanno accesso ai servizi sanitari di base) e un sistema educativo totalmente allo sbando.

Claudia Sheinbaum, ingegnere energetico, donna moderata, più riflessiva rispetto ai suoi predecessori, fa dell’approccio basato sull’analisi dei dati e sull’osservazione scientifica la sua ragione di governo, con l’obiettivo di traghettare il Paese,  ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili, verso un modello produttivo più sostenibile.

Mentre dall’altra parte del mondo, nella fredda Islanda che vanta già un ricca tradizione di donne ai vertici delle istituzioni, l’imprenditrice e investitrice Hella Tómasdóttir ha sorpreso tutti, vincendo su un’affollata schiera di candidati con il 34,3% delle preferenze.

Esterna agli intrighi della politica, Hella si è presentata come una candidata sui generis, estranea alle logiche di partito e più interessata a tematiche di natura etica. Prerogativa del suo governo sarà anche definire il ruolo che l’intelligenza artificiale rivestirà nel processi produttivi del Paese insieme ad un forte interesse per lo sviluppo dell’industria turistica islandese.

La politica internazionale si tinge di rosa, dunque, segno dei tempi che corrono, delle società che cambiano e di un mondo che sta procedendo spedito verso una eguaglianza, questa volta sostanziale, tra donne e uomini.

(Nell’immagina in evidenza Claudia Sheinbaum a sinistra e la sua avversaria politica Xochitl Galvez).

 

 

 

 

 

Leadership Forum
Paideia

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.