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Il ruolo del Fentanyl nelle minacce trumpiane di dazi a Cina e Messico

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Velasco25 Articolo

Gli ingredienti di base arrivano dalla Cina, a cucinarli ci pensano i cartelli messicani. La produzione di Fentanyl illegale – la droga degli zombie che ha invaso le strade degli Stati Uniti causando 75mila morti di overdose solo nel 2023 – è una partita che si gioca essenzialmente in questi due Paesi. Anche per questo, negli ultimi giorni, il governo messicano e quello cinese sono finiti al centro delle minacce del neo eletto presidente Trump: dazi altissimi “fino a quando la droga, in particolare il Fentanyl, non smetterà questa invasione del nostro Paese”. Ma cosa succede esattamente tra Pechino e Città del Messico?

Gli ingredienti cinesi

Secondo le autorità statunitensi la Cina è la principale fonte dei precursori chimici – in altre parole, degli ‘ingredienti di base’ –  utilizzati per produrre la droga degli zombie. Questo aveva portato l’amministrazione Biden, con risultati non eccellenti vista l’emergenza ancora in corso, a negoziare con il presidente cinese Xi Jinping per provare a intervenire sul traffico. Trump nel suo post su Truth ha invece fatto riferimento a una serie di suoi colloqui con la Cina “sulle massicce quantità di droga che vengono mandate negli Stati Uniti” che non avrebbero avuto però “alcun risultato”. Il governo cinese, secondo il tycoon, non avrebbe infatti mai dato seguito alle rassicurazioni fornite agli Stati Uniti, che prevedevano l’applicazione della pena di morte per “qualsiasi trafficante di droga”. Il problema dei precursori chimici, dunque, permane nonostante gli sforzi diplomatici. Ma di cosa si tratta? Alla base del Fentanyl – un oppiode sintetico con effetti simili alla morfina utilizzato legalmente per il trattamento del dolore – ci sono il 4-ANPP (4-Anilino-N-Phenethylpiperidine), l’NPP (N-Phenethyl-4-Piperidone), il benzylfentanyl e il norfentanyl: tutte sostanze prodotte e diffuse illegalmente da aziende cinesi. Da aziende, cioè, del Paese che è il più grande produttore globale di sostanze chimiche.

I cartelli messicani

Con l’importazione del prodotto di base dai laboratori cinesi, entrano in gioco i cartelli messicani. I precursori infatti seguono una rotta che, dal porto di Shangai, li fa arrivare in Messico, ormai specializzato nella produzione di questa sostanza. Da qui proviene il 98% del Fentanyl sequestrato dagli Stati Uniti, da qui proviene cioè la droga alla base di quella che è stata definita la peggior emergenza sanitaria Usa dal dopoguerra, favorita dai costi bassissimi: per acquistare una dose bastano 5 dollari. Tra le organizzazione criminali messicane più attive sul mercato americano spicca il cartello di Sinaloa, famoso per avere avuto per anni al comando El Chapo Guzman. La produzione illegale si svolge in laboratori che non sono in grado di garantire dosaggi adeguati all’interno delle pasticche: da qui parte una vera e propria roulette russa per chi ne fa uso. Alcune delle pillole in circolazione sono letali e il numero di decessi che sta affliggendo l’America lo conferma. Ed ecco spiegato il pugno duro di Trump che, tra le altre cose, vorrebbe colpire un business il cui costo complessivo per gli Stati Uniti – tra assistenza sanitaria, interventi delle forze dell’ordine e altri costi – è stato stimato in 1,5 trilioni di dollari.

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