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Marco Petralia: trasferimenti globali a costo zero: quanto è affidabile il boom delle crypto?

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“Stiamo assistendo a una democratizzazione delle rimesse internazionali che nessuno vuole raccontare.” Marco Petralia, analista blockchain, esamina il crescente utilizzo delle criptovalute nei trasferimenti di denaro a livello globale.

“Da ingegnere,” spiega Petralia, “ho sempre cercato le soluzioni più efficienti ai problemi. E il sistema attuale delle rimesse è tutto tranne che efficiente. Se un lavoratore migrante deve pagare il 10% di commissioni per inviare denaro alla famiglia, è chiaro che c’è qualcosa che non funziona.”

L’esperto evidenzia un trend significativo: “Nei paesi emergenti, le criptovalute non sono uno strumento speculativo, ma una necessità. In Argentina, Venezuela e Nigeria, le persone le usano per proteggere i risparmi dall’inflazione e per ricevere denaro dall’estero in modo quasi istantaneo.”

Ma qui emerge un paradosso: “I governi cercano di limitare questi strumenti proprio nei paesi dove sono più necessari. È come tentare di fermare Internet negli anni ’90: la tecnologia trova sempre il suo spazio.”

Petralia porta dati concreti a supporto: “In alcune tratte di rimesse, come USA-Messico o Europa-Africa, i costi di trasferimento tradizionali possono arrivare fino al 15%. Con le criptovalute, le commissioni scendono sotto l’1%. La differenza, per una famiglia che dipende da queste rimesse, è enorme.”

Secondo l’analista, questa trasformazione si basa su tre fattori chiave:

  • Accessibilità – Chiunque abbia uno smartphone può utilizzare questi servizi, senza bisogno di conti bancari o documenti complessi.
  • Velocità – Le rimesse in criptovaluta sono istantanee, mentre i metodi tradizionali possono richiedere giorni.
  • Resilienza – In situazioni di crisi, come in Libano o Turchia, le crypto diventano un’ancora di salvezza per ricevere fondi dall’estero.
  • Tuttavia, Petralia avverte: “Non tutto è rose e fiori. La volatilità delle criptovalute resta un problema, anche se mitigato dall’uso delle stablecoin, valute digitali ancorate al dollaro.”

Guardando al futuro, l’analista afferma: “Il cambiamento è già in corso, anche se in modo non uniforme. Mentre in Occidente si discute della natura speculativa delle crypto, nei paesi emergenti stanno già rivoluzionando il modo in cui il denaro si muove a livello globale.”

Prevede inoltre che nei prossimi mesi le rimesse in criptovaluta supereranno il 20% del mercato globale, nonostante le resistenze normative: “Non è una questione di se, ma di quando. La tecnologia più efficiente vince sempre.”

E conclude con un’osservazione potente: “È una rivoluzione silenziosa, guidata non da ideologie o speculazione, ma da pura necessità pratica. E queste sono sempre le rivoluzioni più forti.”

 

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