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Una legge per salvare pellicole storiche. L’appello del regista Mauro John Capece

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Velasco25 Articolo

Le piattaforme streaming dominano ormai la scena audiovisiva mondiale. Film, documentari, serie tv: milioni di prodotti a disposizione, tutti a portata di un click. Se all’inizio la comodità del piccolo schermo poteva rappresentare una minaccia per i colossi cinematografici, oggi le carte in tavola sono totalmente cambiate. L’economia ha promosso a pieni voti questo modello di business, al punto da convincere anche i cinefili più diffidenti da sempre affezionati alle proiezioni in sala. Ma c’è un ma che turba il sonno di chi ha amato e ama il grande schermo: “Si sta profilando – spiega Mauro John Capece, regista, direttore della fotografia, docente universitario, esperto in produzioni digitali – un rischio enorme, quello di lasciare in soffitta i grandi capolavori del nostro cinema nonché centinaia di migliaia di film che parlano della nostra storia”.

Dai film di De Sica a quelli di Fellini, passando per opere intramontabili che hanno scandito le emozioni del Dopoguerra per arrivare ai film meno noti, ma importantissimi per capire la storia della nostra arte e della nostra società: “Le piattaforme moderne – sottolinea Capece – puntano ormai all’8k, che in paesi come la Cina è già una realtà, determinando così una sorta di obsolescenza programmata per pellicole che hanno fatto la storia del nostro Paese. Un pericolo che non si può correre ed è per questo che ritengo sia necessario l’intervento del Parlamento, con una legge che finanzia il restauro di quelle opere che, a giusta ragione, sono da ritenere intramontabili. Non farlo, significherebbe strappare pagine importanti dai libri di storia. Non abbiamo molto tempo a disposizione. La tecnologia fa progressi rapidamente ed è arrivato il momento di scelte, a mio parere, inevitabili per salvare il cinema italiano”.

Capece ha dimostrato nei fatti che ciò è possibile: “Con l’aiuto della direzione tecnica di Corinna Coroneo – afferma il regista – Evoque Art House, la nostra società, andremo a restaurare, grazie a un bando finanziato dal ministero della Cultura, decine di film importanti. Ci siamo specializzati in questo in quanto riteniamo che sia necessario per salvaguardare i film del passato, anche recente. Fra questi, daremo nuova vita anche a titoli significativi come ‘Non essere cattivo’, un lungometraggio di Claudio Caligari, “Bini l’ospite inatteso”, un documentario di Simone Isola, ‘Bertolucci on Bertolucci’, un documentario di Walter Fasano e Luca Guadagnino, ‘La Leggenda di Kaspar Hauser’, un lungometraggio di Davide Manuli, ‘1938 – quando scoprimmo di non essere più italiani’, un film di Pietro Suber, ‘Evoque Reality Show – Dogma 61’, un mio lungometraggio e ‘Come una crisalide’, una pellicola di Luigi Pastore. Un lavoro certosino, il nostro, che vuole salvare la storia del nostro Paese così come raccontata dal cinema che ricordiamolo, non è fatta solo di film ultra-noti ma anche di pellicole, anche recenti, che sono la testimonianza effettiva della storia del nostro Paese”.

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