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Soplaya, l’app che reinventa la filiera agrolimentare B2B

Local è meglio. La pensano così Mauro Germani, Gian Carlo Cesarin, Ivan Litsvinenka e Davide Marchesi, co-founders di Soplaya, la startup nata nel 2018 che mette in contatto diretto i ristoranti con i produttori italiani, abbattendo i costi intermedi e valorizzando il valore dei prodotti. Tutti esperti provenienti dal mondo del digitale applicato alla ristorazione e alla gestione della filiera agroalimentare con l’obiettivo di reinventare la filiera agroalimentare B2B per renderla più trasparente, efficiente e sostenibile.

Il marketplace mette in contatto, ad oggi, circa 1.300 ristoranti con più di 250 produttori in tutta Italia, offrendo sul suo “mercato digitale” oltre 10.000 prodotti, in molti casi provenienti da presidi slow food o introvabili altrove.

“Lavorando quotidianamente nella digitalizzazione dei ristoranti – afferma Mauro Germani– ci siamo resi conto di quanto fosse complessa, inefficiente e poco trasparente la gestione delle forniture: così abbiamo deciso di cambiare le cose. Siamo partiti da 10 produttori e qualche decina di ristoranti e abbiamo continuato ad ascoltare i feedback della rete per migliorare costantemente la tecnologia e il servizio fino a coprire 8 città e avere oltre 1200 ristoratori e 250 produttori nella rete. Trovare nuovi fornitori e nuovi ingredienti, costruire un nuovo menù, riordinare le forniture quotidiane, tenere sotto controllo le spese sono tutte attività manuali e inutilmente complicate a causa di un sistema distributivo stagnante da decenni e del tutto non digitalizzato. Riteniamo che l’unico futuro possibile sia una filiera alimentare più varia e trasparente, e l’unico modo per raggiungerlo è creare un modello di distribuzione efficiente, sostenibile e digitale”.

Nell’anno del covid Soplaya è cresciuta del +100% nonostante la crisi della ristorazione, tanto da convincere importanti fondi di investimento che l’hanno finanziata con 3,5 milioni. E oggi – dopo aver registrato un ulteriore raddoppio di crescita nei primi sei mesi del 2021, inaugura il suo secondo hub in Veneto e si prepara a raggiungere 2 nuove città (che si aggiungono alle 8 già coperte dal servizio: Trieste, Udine, Gorizia, Pordenone, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza) entro fine anno, coprendo tutta l’area veneta e iniziando l’espansione verso il resto del Nord Italia.

Il modello è win-win perché permette ai ristoratori di risparmiare e ai produttori di guadagnare di più. Spesso e volentieri, infatti, la percentuale di guadagno dedicata agli agricoltori è molto inferiore rispetto a quella che viene assorbita da marketing, trasporto, venditore finale e altre spese. Una vera e propria ingiustizia per chi fa il “lavoro grosso” per portare nelle nostre tavole il prodotto finale.

“Ci piace riassumere questi aspetti della nostra missione nel concetto di ‘democratizzazione della distribuzione’ – dice Germani – dove ogni produttore trova i giusti interlocutori per valorizzare i propri prodotti al giusto prezzo. Abbiamo costruito un sistema integrato, che consente ai produttori di avere un contatto diretto con la ristorazione già predisposta a ricercare prodotti di qualità. Oggi riusciamo a far guadagnare i fornitori della nostra rete fino al 40% in più rispetto ai canali distributivi classici. Infine – continua – lavorando a stretto contatto con chi produce siamo in grado di raccontare la loro storia, i metodi produttivi e tutto ciò che distingue i loro prodotti, facendo parlare direttamente i veri protagonisti della filiera e valorizzando il loro brand. Per accedere a questo nuovo modello, ai fornitori richiediamo pochi e semplici impegni: ambizione di crescere e digitalizzarsi, ascoltando i nostri feedback e quelli dei nostri clienti; continuità di qualità e disponibilità del prodotto, nel rispetto della stagionalità; produzione etica, limitando l’utilizzo di prodotti chimici, conservanti, aromi artificiali, coloranti, antibiotici o ormoni della crescita”.

Con Soplaya il ristoratore può ordinare su un’unica piattaforma e, grazie agli hub e alla flotta di mezzi, scegliere uno slot orario di 2 ore e ricevere puntualmente tutti i prodotti in un’unica consegna tutti i giorni. “Creare il primo servizio di forniture alimentari sostenibile, automatizzato e cliente-centrico è una missione ambiziosa che richiede innovazione – conclude Germani -. Dopo l’aumento di capitale ci siamo concentrati sulla costruzione di una squadra, dal prodotto alle operations, dalle vendite al marketing. Abbiamo poi rivoluzionato completamente l’esperienza dei clienti rendendola la più immediata e semplice possibile sia per la fase di riordino che di ricerca di nuovi prodotti al miglior rapporto qualità prezzo, tramite una nuova App, per cui è previsto il lancio entro fine anno. Infine abbiamo lavorato duramente per rendere il servizio di consegna impeccabile, grazie a una forte digitalizzazione dei processi, con un solo obiettivo in testa: offrire ai nostri clienti il 100% delle forniture in un’unica consegna, negli orari richiesti e senza errori, riducendo inoltre l’impatto ambientale della distribuzione; ci saranno grandi novità su questo fronte nel 2022. Ora siamo pronti per portare il nostro servizio su scala nazionale. Nel prossimo futuro utilizzeremo sempre più dati e analisi predittiva per personalizzare e rendere unica l’esperienza per i diversi tipi di attività ristorative e rendere ancora più efficiente la logistica”.

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