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Gentilini, pionieri dell’industria dolciaria italiana

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Se Roma avesse un ottavo Colle si chiamerebbe Osvego, come l’iconico biscotto made in Rome della Gentilini che da generazioni migliaia di famiglie scelgono per la prima colazione, sul numero di marzo 2023 di Fortune Italia.

Presidente della Gentilini dal 1998 e attualmente Ad è Paolo Gentilini, classe ‘57, nipote del fondatore Pietro, pioniere dell’industria dolciaria italiana, che 133 anni fa avviò nella Capitale una produzione di biscotti e dolci pensata per una clientela esigente e attenta alla qualità. Biscotti che aveva imparato a fare in dieci anni di lavoro da fornaio e pasticcere in America, dove era sbarcato da semplice garzone (nel 1876) appena ventenne, lasciandosi alle spalle Vergato, suo paese natale nell’appennino bolognese. E proprio pensando agli States scelse di chiamare il suo primo biscotto Osvego, italianizzando il nome della pregiata varietà di grano “Oswego” che cresce sulle sponde del lago Ontario. Biscotti che la Gentilini ancora oggi produce secondo le ricette del 1890 con burro, latte fresco, miele di fioriture spontanee e trafilandoli con le ‘antiquate’ trafile in lega di bronzo, perché come dice con orgoglio Paolo Gentilini “Ora si stampano ma noi continuiamo a farli cosi. I nostri biscotti emozionano, fanno tornare bambini, evocano il profumo di quelli fatti dalla mamma”.

E allora non c’è da stupirsi che per gli intenditori la Gentilini sia “la Ferrari dei biscotti”, dal marchio inconfondibile: un treno (simbolo nel 1890 del progresso che avanza) con la locomotiva fatta di biscotti. Interi pomeriggi passati da bambino nella fabbrica di via Tiburtina, dove oggi lavorano un centinaio di dipendenti a cinque linee di produzione, per centinaia di prodotti, Paolo Gentilini sente tutta la responsabilità di portare avanti l’azienda a cui i genitori Ettore e Margherita hanno dedicato la vita.

Ora però, un po’ come nel dopoguerra, spiega Gentilini non è facile far quadrare i conti perché le materie prime, rigorosamente made in Italy, a causa del caro energia hanno triplicato i costi: “Se un tir di burro da 22.000 chili fino a due anni fa costava circa 60.000 euro, ora lo pago tre volte tanto”. Ma è solo col burro che si fanno i Vittorio, i Novellini, i Brasil e le fragranti Margherite che suo nonno Pietro chiamò come la Regina d’Italia, l’amata regnante a cui i pizzaioli napoletani avevano dedicato la pizza Margherita. “Le nostre sono ricette intoccabili. Non cambieremo nulla. Mai”.

In occasione del 125° anniversario dalla fondazione Poste Italiane ha omaggiato l’azienda con l’emissione di un francobollo dedicato e nel 2022 l’allora ministero dello Sviluppo Economico ha insignito la Gentilini del prestigioso logo di “Marchio Storico di interesse Nazionale”.

Ed è proprio per la tenace determinazione di Paolo Gentilini nel portare avanti la tradizione e per il contributo della sua azienda allo sviluppo dell’industria dolciaria italiana che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a giugno 2021 lo ha nominato Cavaliere del Lavoro. Evento celebrato con la Latta Quirinale.

 

 

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