Insieme alla premier Giorgia Meloni e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per presenziare ai funerali di Papa Francesco, scomparso a 88 anni dopo 12 anni di pontificato, sono arrivate a Roma, tra la giornata di ieri e la mattinata di oggi, più di 160 delegazioni straniere.
Chi partecipa
Cinquanta capi di Stato e 10 sovrani regnanti tra i quali: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump con la first lady Melania; il presidente francese Emmanuel Macron che ha dichiarato di non aver previsto alcun incontro diplomatico a margine delle esequie e nella giornata di ieri si è recato, insieme alla moglie Brigitte, a rendere omaggio alla salma del Pontefice; il presidente dell’Ungheria Viktor Orban; una delegazione spagnola guidata da re Filippo VI e dalla regina consorte Letizia Ortiz Rocasolano; in rappresentanza del Regno Unito sono arrivati il premier Keir Starmer e il principe William per la Casa reale; per la Germania il presidente della Repubblica federale Franz-Walter Steinmeier e il cancelliere uscente Olaf Scholz; in rappresentanza dell’Ue la presidente del Parlamento Roberta Metsola, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Antonio Costa; la regina Matilde del Belgio; il presidente argentino Javier Milei; il presidente brasiliano Inacio Lula da Silva; in rappresentanza del Portogallo ci saranno il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, il primo ministro Luis Montenegro, il presidente del Parlamento José Pedro Aguiar-Branco e il ministro degli Esteri Paulo Rangel; la presidente della Macedonia del Nord Gordana Siljanovska-Davkova; il presidente dell’Irlanda Michael D. Higgins; il presidente dell’Angola Joao Lourenço; il presidente dell’Austria Alexander Van der Bellen; il presidente del Togo Faure Gnassingbé; il presidente della Lituania Gitanas Nauseda e il presidente del Libano, che occorre ricordare essere per costituzione un cristiano-maronita, Joseph Aoun.
Presente anche, dopo le incertezze di ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con la first lady Olena Zelenska: al termine della cerimonia annunciato un breve incontro con il presidente americano Trump.
Tra le altre delegazioni quella degli Emirati Arabi Uniti, della Guinea Equatoriale e dell’Azerbaijan.
È arrivato anche l’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden, insieme alla moglie Jill, pur non facendo parte della delegazione americana. Biden, secondo inquilino della Casa Bianca di fede cattolica dopo John Fitzgerald Kennedy, ha definito Papa Francesco “uno dei leader più influenti dei nostri tempi”.
Tra i grandi assenti, oltre al presidente russo Vladimir Putin, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in sua vece l’ambasciatore presso la Santa Sede Yaron Zeidman.
La collocazione prevista è alla destra del sagrato. La prima delegazione, in ordine di posti, è quella argentina, in rappresentanza del Paese da cui proveniva Papa Francesco, a seguire l’Italia con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Seguono i sovrani e nelle file successive i capi di stato, collocati in ordine alfabetico e in lingua francese.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è presente con i suoi vice e ministri degli Esteri, Antonio Tajani, e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Con la premier il segretario generale di Palazzo Chigi, Carlo Deodato, il consigliere diplomatico, Fabrizio Saggio, il capo della segreteria, Patrizia Scurti. Presente anche il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia.

Le comunità ebraiche
Tuttavia, le comunità ebraiche non sono prive di rappresentanza, partecipa alla funzione il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Una presenza da subito sostenuta dall’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) e l’Assemblea dei rabbini d’Italia.
“In questi giorni di forte emozione per la scomparsa di Papa Francesco sono purtroppo circolate false notizie in merito all’atteggiamento dell’ebraismo italiano. Vorremmo ricordare che l’Assemblea dei rabbini d’Italia, l’Unione delle comunità ebraiche italiane e le varie comunità ebraiche hanno voluto subito comunicare la loro vicinanza al mondo cristiano in questo momento difficile e doloroso”, si legge in una comunicazione del Consiglio dell’Assemblea dei rabbini d’Italia.
“Vorremmo ricordare inoltre la scelta che condividiamo pienamente del rabbino capo di Roma, della presidente Ucei e del presidente della Comunità ebraica di Roma di partecipare ai funerali nel rispetto delle norme ebraiche e dello shabbàt. Desideriamo stigmatizzare la diffusione di false notizie che creano un clima di tensione se non addirittura di odio. Viviamo momenti difficili ed è triste che in un momento in cui dovrebbe prevalere la misericordia e la riflessione ci siano persone che scelgano di alimentare la divisione e l’animosità”.
I rappresentanti del mondo musulmano
Nutrite sono anche le delegazioni che hanno voluto partecipare in rappresentanza del mondo arabo e musulmano. La delegazione palestinese è rappresentata dal primo ministro Mohamed Mustafa, quella giordana da re Abdallah e dalla regina Rania; quella emiratina dal principe Khaled bin Mohammed bin Zayed e quella qatariota dal primo ministro Mohammed bin Abdulrahman al Thani.
La ‘green zone’ per Donald Trump e Melania
La partecipazione degli Stati Uniti e della first lady ha portato il prefetto di Roma Lamberto Giannini a istituire una ‘green zone‘. Si tratta di una vasta area cittadina soggetta a misure prescrittive di sicurezza pubblica che copre il perimetro di Villa Taverna (residenza dell’Ambasciatore Usa) dove i coniugi stanno alloggiando.
La ‘green zone’, attiva da ieri e che resterà in vigore fino alle 23:59 di oggi, coinvolge le seguenti aree: Viale delle Belle Arti, Viale Bruno Buozzi, Piazza Pitagora, Via Stoppani, Piazza Ungheria, Viale Liegi, Via Salaria, Via Giovanni Pacini, Via Ruggiero Giovannelli, Via Saverio Mercadante, Via Ulisse Aldrovandi, Viale delle Belle Arti.
All’interno di questo spazio non sono consentite manifestazioni pubbliche di piazza, fatta eccezione per le iniziative religiose già programmate anche nella cornice dell’anno giubilare; non è possibile trasportare merci classificate pericolose (armi, esplosivi, combustibili, etc.). Viene, inoltre, interdetto l’accesso e il transito per tutti i veicoli adibiti al trasporto merci di qualsiasi categoria, anche di massa inferiore a 3,5 tonnellate.
Il presidente Trump è partito dalla base di Andrews intorno alle 15:30 di ieri (ora italiana) ed è arrivato a Roma in serata. Insieme a lui e alla first lady, in rappresentanza della delegazione statunitense, sono arrivati anche il capo dello staff della Casa Bianca Susie Wiles; il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz; il capo della comunicazione Steve Cheung; i vice della Wiles: Beau Harrison, Nick Luna, Stephen Miller e Dan Scavino; la consigliera di Trump, Natalie Harp e il capo dello staff della first lady Hayley Harrison.
Dopo il funerale
Il corteo che scorterà il feretro del Santo Padre si muoverà a passo d’uomo. Il percorso fissato è della durata di mezz’ora, non passerà da piazza S. Pietro ma dalla Porta del Perugino e seguendo il percorso indicato dalla questura arriverà alla basilica di S. Maria Maggiore dove ad accogliere Francesco ci sarà un gruppo di 40 persone da lui incontrate nel corso del suo pontificato. Poveri, donne vittime di tratta, una donna rom, migranti, trans e sei detenuti dal carcere di Regina Coeli, accoglieranno il Pontefice arrivato al Soglio di Pietro dalla ‘periferia del mondo’ porgendo al feretro una rosa bianca, fiore tanto amato dal Santo Padre. Un segno di omaggio profondo nei confronti del Pontefice, dopo le sirene dei pescherecci definiti da lui “custodi del mare, esempio di solidarietà e visione per il futuro”, che suoneranno all’unisono, in tutti i porti d’Italia, tra pochi minuti. Questo mentre ad aspettare il feretro del Santo Padre in Piazza San Pietro per le esequie è arrivata anche una delegazione della comunità di S. Egidio.
La tomba è stata costruita in ardesia della Valfontanabuona, un’eccellenza della Liguria, terra di origine dei nonni di Jorge Mario Bergoglio. “A differenza degli altri tipi di marmo è una pietra calda, poi sapeva che proviene dalla terra delle sue origini, Cogorno. Nel 2017, durante la sua visita a Genova, una sua cugina gli portò un bassorilievo in ardesia”, ha detto Franca Garbarino, presidente del Distretto dell’ardesia ligure. “Francesco è stato un papa del popolo, a Genova lo ricordo all’Ilva quando parlò della dignità del lavoro dell’uomo, aveva un modo semplice di parlare e toccare i cuori, in vita è stato tra quelli che più di tutti si sono battuti per la pace, speriamo che da lassù possa toccare i cuori e riuscire dove non è riuscito sulla terra”.
Una struttura semplice, che riporta la scritta “Franciscus” e la riproduzione della sua croce pettorale. Questa è stata predisposta nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore, è situata nei pressi dell’Altare di San Francesco e sarà visitabile già da domani mattina. Nel pomeriggio, alle 16:00, la tomba sarà visitata dai cardinali che alle 17:00 celebreranno i vespri all’interno della stessa Basilica di Santa Maria Maggiore.
Per le esequie i Musei Vaticani e il Polo Museale di Castel Gandolfo sono stati chiusi al pubblico, in segno di lutto, mentre la Cappella Sistina sarà chiusa al pubblico da lunedì 28 aprile in occasione della quinta congregazione dei cardinali per il Conclave che si svolgerà a partire dalle 09:00.