L’hanno definita carbo-queen e da quando questo soprannome è uscito nero su bianco su una rivista non se l’è più scrollato di dosso. Gaia Bongiovanni è la nuova generazione del mondo della farina, una mugnaia-ingegnera, che si confronta con la generazione del padre e che sta premendo l’acceleratore sulle farine macinate a pietra. Metodo antico, tornato in auge grazie al fermento del mondo degli artigiani che utilizzano la farina, panettieri e pizzaioli in primis. Il suo sogno è convincere anche i pasticceri che è una scelta più sfidante per le ricette, ma che dà soddisfazioni nei risultati. Ma tutto parte dal campo e dagli agricoltori con cui si confronta continuamente. Dal 2007 in azienda hanno iniziato a dialogare con la filiera del grano, in particolar modo piemontese, visto che il mulino si trova in provincia di Torino. Fare rete, formare tutti gli attori della filiera, avere un rapporto diretto tra agricoltori e mulino, con un disciplinare e un’etichetta chiara sulle confezioni di farina: è questa la ricetta di Gaia per il futuro del grano italiano.
