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Ecco come si crea un brand personale

Costruire un brand personale. Aiutare imprenditori e professionisti a diventare protagonisti nel proprio settore di mercato, con la consulenza di esperti del marketing e della comunicazione. E’ l’idea ambiziosa intorno a cui è nata Stand Out Agency, l’unica agenzia italiana di servizi integrati di personal branding. Ne parla il fondatore, Gianluca Lo Stimolo.

Come nasce l’idea di Stand Out Agency?

“Stand Out nasce per rispondere all’esigenza crescente di distinguersi ed emergere nel mondo del lavoro e del business. Grazie all’unione di diversi professionisti nel mondo del marketing, dell’ufficio stampa, del coaching, della consulenza di carriera e dello storytelling abbiamo ideato un vero e proprio protocollo per la creazione di un brand personale che è stato utilizzato innumerevoli volte e nei settori più disparati con risultati importanti. Dalle prime esperienze nel 2014 siamo arrivati a generare” una vera e propria azienda: Stand Out – The Personal Branding Company. A tutti gli effetti oggi l’unica agenzia di servizi integrati di personal branding”.

Cos’è il personal branding e cosa fate per i vostri clienti?

“Il personal branding è l’applicazione all’individuo delle tecniche di marketing e di comunicazione, normalmente riservate ai brand aziendali. Esattamente quello che facciamo per i nostri clienti, grazie a un insieme testato di strategie, strumenti e servizi: un ecosistema che consente loro, per lo più imprenditori e professionisti, italiani e non, di diventare “volti noti” del loro ambito”.

Come ci riuscite?

“Iniziamo con tecniche di brand positioning, accuratamente adattate alla comunicazione di individui, che ha regole specifiche, con la finalità di distinguere il nostro cliente, rispetto a tutti gli altri professionisti o imprenditori che possono essere percepiti sul mercato come similari”.

Mi faccia un esempio.

“Attualmente in Italia ci sono più di 300mila avvocati, oltre 100mila in più di quanto la domanda di servizi legali richieda. Nella maggior parte dei casi li percepiamo tutti nella stessa maniera e non riusciamo a distinguerne la professionalità e la competenza. Questo accade un po’ in tutti i settori professionali e anche tra imprenditori. Quello che facciamo è trovare una chiave distintiva molto forte, lavorando per specializzarli su un argomento specifico e sulla scelta di una nicchia, cioè di un segmento di mercato privilegiato a cui rivolgersi. Queste prime due scelte di “iperspecializzazione” sono quelle che per esperienza possono risultare più complicate, perché contro intuitive. Si ha cioè la sensazione di limitare la propria attività, quando invece è proprio la specializzazione, su un argomento e per un pubblico, a farci divenire rilevanti. Successivamente li aiutiamo a estrapolare il loro metodo di lavoro, spesso inconsapevole, e a trasformarlo in una vera e propria metodologia che può essere addirittura battezzata e attribuita al suo creatore. Il solo fatto di essere ideatore e creatore di un metodo consente infatti a una persona di distinguersi sul mercato in maniera netta. Spesso lavoriamo anche sull’esperienza di acquisto o di erogazione e troviamo un attributo importante per il loro target”.

Quali sono i vantaggi del personal branding?

“I vantaggi principali sono quelli di riuscire ad emergere in maniera drastica e di essere considerati una delle migliori risposte possibili a una specifica esigenza. E la conseguenza più immediata è quella di uscire completamente dalla guerra dei prezzi. L’altro vantaggio importante è che raggiungere questo status attrae i migliori partner, fornitori, collaboratori e clienti.

Lo Stimolo, quali sviluppi prevedete per il personal branding nei prossimi anni?

“Le potenzialità sono enormi perché i social media hanno posto l’attenzione di tutti, di ogni singolo individuo, verso la comunicazione personale, cosa che prima non esisteva. Nessuno di noi aveva un focus sulla sua comunicazione personale. Oggi invece chiunque di noi sta attento a quello che comunica e a come appare. Quello che accadrà nei prossimi anni, e in parte sta già accadendo, è una fortissima competenza di pochissimi player sul personal branding professionale. Noi stessi non parliamo quasi più di personal branding, ma di business celebrity building e intendiamo con questo un lavoro estremamente professionale di costruzione di una business celebrity che usa tecniche di personal branding. Inoltre nel prossimo futuro ci sarà una grandissima specializzazione che in questo momento non c’è ancora”.

Chi è il vostro cliente tipo?

“Innanzitutto il professionista, perché qualsiasi professionista, l’avvocato, il consulente, il commercialista, il chirurgo, ha necessità di farsi conoscere molto più di quanto non fosse in passato ed è già abituato a “metterci la faccia”. In seconda battuta l’imprenditore perché proprio mettendoci la faccia può garantire per i messaggi della sua azienda e spingere con più forza i suoi prodotti e servizi. Cosa che stanno iniziando a capire in tanti e ci sono tanti che hanno fatto scuola a riguardo, come Ennio Doris con Banca Mediolanum per esempio, ma anche Moretti Polegato con Geox. Ci sono svariati imprenditori che mettono la faccia accanto a quella del brand e questo dà loro una forza enorme. Lo stesso Steve Jobs, pur non essendo più in vita, continua a sostenere con il suo forte personal brand tutte le attività di Apple“.

Avete programmi di sviluppo per il futuro?

“Stand Out darà certamente un grande contributo alla diffusione culturale del personal branding, perché ad oggi ci sono poche conoscenze teoriche e scarse competenze pratiche specifiche. Lo faremo con libri che usciranno a breve e con una testata giornalistica specifica. Abbiamo assolutamente intenzione di fare scuola su questa tematica visto che ne abbiamo tutte le potenzialità, l’esperienza e le possibilità”.

Cosa direbbe in trenta secondi a un potenziale cliente professionista o imprenditore?

“Che la concorrenza è arrivata a livelli mai visti prima e purtroppo sarà sempre peggio. Per cui non c’è alternativa: siamo tutti costretti a trovare una chiave per emergere e a diventare garanti dei nostri messaggi e il personal branding è l’unica strada che consente a un professionista o a un imprenditore di diventare il numero uno nel suo ambito”.

Qualsiasi vostro cliente partendo da zero può arrivare alla notorietà?

“Può aspirare a raggiungerla, in funzione del suo settore e delle sue competenze. Di certo non è un obiettivo raggiungibile in ambiti troppo vasti. Ad esempio difficilmente posso riuscire a essere l’unico nome che viene in mente quando penso in generale a un avvocato, ma è possibile se invece penso a un avvocato specializzato in una branca precisa del diritto. In ambiti molto vasti è difficile emergere, ma lavorando sulla specializzazione tutti possono agire in maniera ponderata per emergere attraverso tecniche di personal branding”.

I vostri numeri?

“Attualmente i nostri clienti sono circa un centinaio l’anno e i collaboratori una trentina. Ma in realtà stiamo crescendo a ritmi esponenziali: solo nel primo trimestre del 2018 abbiamo già superato quanto fatto in tutto l’anno precedente”.

 

 

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