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BIC, ecco le aziende che hanno comunicato meglio durante la pandemia

Bic

Esiste un metodo scientifico, trasparente e oggettivo, per misurare l’impatto della comunicazione aziendale. Non solo visibilità, ma anche posizionamento nei media e qualità delle relazioni che si stabiliscono con le redazioni giornalistiche. Si chiama BIC, Best in Media Communication, ed è la certificazione ideata da Fortune Italia e Eikon Strategic Consulting. Nel corso di una convention organizzata dal mensile diretto da Fabio Insegna e condotta da Francesca Manzini, la serata finale della seconda edizione del BIC ha visto avvicendarsi sul palco dell’auditorium RDS le 21 aziende che nell’anno del Covid sono state capaci di comunicare meglio.

Si confermano Best in Media Communication: Abbvie, Acea, Autogrill, AXA, Enel, Generali Group, Generali Italia, MSD Italia, Open Fiber, Poste Italiane, SACE, Takeda e Vodafone.

Acquisicono la certificazione nel 2021: BMW, Cassa Depositi e Prestiti, Illimity, INWIT, Iren, Italgas, Medtronic e Terna.

“In un anno particolarmente complicato per tutti, anche i team della comunicazione hanno vissuto un gigantesco stress test, veicolando i propri contenuti, affermando la propria identità, difendendo la propria reputazione, nonostante il contesto esterno” ha detto Fabio Insenga, direttore di Fortune Italia. Il progetto BIC, ha aggiunto, “vuole raccontare proprio i risultati e il valore della comunicazione”.

Chiarezza e qualità dei contenuti, accessibilità e completezza delle informazioni: sono queste le grandi aree della comunicazione che BIC riesce finalmente a certificare, andando a colmare un vuoto che esisteva e che non rendeva possibile fino ad oggi misurare scientificamente e con un approccio multidimensionale le performance dei comunicatori.

Index di BIC integra 3 dimensioni chiave: la reputation, il posizionamento della singola azienda nei media ottenuto ponderando la visibilità dei singoli passaggi con il sentiment, il media impact assessment, che misura l’efficacia della comunicazione (impatto di comunicati stampa, peso delle interviste/dichiarazioni, gestione dei flussi in caso di crisi e il social media engagement dei canali aziendali), il media poll, risultato di una survey somministrata ai giornalisti dell’area di appartenenza dell’azienda in valutazione per esaminare la qualità dei contenuti e delle relazioni.

Quali sono i punti di forza delle aziende certificate? Per Paola Aragno, senior partner di Eikon e docente di metriche della comunicazione: “Il maggior punto di forza è la reputazione. Tutte le aziende ottengono un punteggio molto alto in quello che è il patrimonio comunicativo più prezioso. I nostri Best sono coloro che sono riusciti a mantenere alta la reputazione anche sul canale che considero il tallone di Achille delle aziende, ovvero i media locali, che per loro natura ospitano ovviamente soprattutto problemi e disservizi”.

E quali sono le parole che maggiormente hanno definito la comunicazione aziendale in tempo di covid-19? “ Abbiamo avuto la stagione della vision e della carta dei valori. Ora è il momento del purpose” ha detto Cristina Cenci, senior partner di Eikon “Purpose significa scopo. Nell’attuale fase di pandemia, esprime in realtà una domanda di identità e di autenticità. Le storie che BIC ci racconta, infatti, sono storie diverse dal passato. Le aziende Best in Media Communication tendono a non parlare più di clienti, dipendenti, pazienti, ma di persone e relazioni. Anche “il cliente al centro” suona come uno slogan di decenni fa. Al centro c’è la relazione dentro e fuori dall’azienda, il patto e non solo il contratto”.

Sono inoltre stati assegnati 5 premi speciali a progetti di comunicazione aziendale.

  • Per la categoria Csr, BMW Italia con “Se ti abbraccio non aver paura”, il docu-film pensato per informare e sensibilizzare sull’autismo.
  • Per la categoria Prodotto/Servizio, Cassa Depositi e Prestiti con “CDP è con l’Italia”, un progetto integrato di comunicazione sulle soluzioni a sostegno del Paese durante l’emergenza covid-19.
  • Per la categoria Healtcare, MSD Italia con la campagna sui rischi dell’HPV “Il Papilloma non sceglie, tu sì” autorizzato dal Ministero della Salute.
  • Per la categoria Corporate Poste Italiane con “Tg Poste” il telegiornale destinato ai dipendenti dell’azienda pensata per rispondere alla crescente domanda di informazione e integrazione dei loro impiegati.
  • Per la categoria Sostenibilità Vodafone con la campagna Green lanciata per annunciare il processo di decarbonizzazione dell’azienda.

Una serata, quella del #Bic, aperta da tre ‘guru’ della comunicazione: “Sia i grandi che i piccoli erano e saranno costretti a focalizzare gli sforzi di comunicazione e innovazione sull’essere umano”, secondo Mauro Porcini, Senior Vice President e Chief Design Officer di PepsiCo a New York. Secondo Giuseppe Stigliano, Ceo di Wunderman Thompson Italy e docente universitario, per le aziende e la loro comunicazione, soprattutto se si parla di sostenibilità, “è finito il tempo in cui era sufficiente la compensazione”, ed è “arrivato quello in cui le istituzioni non ce la fanno da sole: i brand devono quindi prendere posizione strutturalmente”. Per Vicky Gitto, founder della Gitto e Battaglia 22, “siamo passati dal vendere prodotti alla creazione di rapporti”. Per farlo, aggiunge, “le aziende devono lavorare sulla loro identità”. Secondo Gitto “siamo in un’era di capitalismo consapevole, che nasce da un consumo consapevole. È una risposta ai bisogni di scelte vicine al sociale, e questo si riflette sui brand”.

 

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