Sedici miliardi e quattrocento milioni: tanto è costato il Dieselgate ai cittadini italiani. Secondo la ong Transport & Environment la manipolazione dei test sulle emissioni di CO2 da parte delle case automobilistiche ha avuto infatti conseguenze sulle tasche di tutti gli europei, in termini di costo addizionale del carburante. Se dal 2000 al 2017 gli italiani hanno ‘bruciato’ 16,4 miliardi di euro, considerando tutta Europa il costo diventa di 150 miliardi. Di questi, la fetta maggiore è toccata ai tedeschi con 36 miliardi di costi addizionali.
Transport & Environment, che ha effettuato i calcoli, definisce inadeguate anche le nuove regole per i test in laboratorio e i target di riduzione delle emissioni delle auto al 2025. Dal 2000, denuncia l’associazione, la manipolazione dei test ha prodotto emissioni addizionali per 264 milioni di tonnellate di CO2 equivalente a più delle emissioni dell’Olanda in un anno.
Proprio sulla manipolazione dei nuovi test erano arrivate le indiscrezioni del Financial Times, secondo il quale la Ue avrebbe scoperto un nuovo trucco dei produttori di automobili: gonfiare le emissioni attuali per avere ‘sconti’ in previsione dei nuovi standard europei.
