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Savona: su stabilità Fmi e Bankitalia sbagliano

“Meno partecipo a questi scambi meglio è…”. Il ministro per gli Affari europei Paolo Savona commenta così, a Porta a Porta, la polemica tra il vice premier Luigi Di Maio e Bankitalia. “L’errore che fanno sia Fmi che Bankitalia è mettere la stabilità finanziaria come presupposto dello sviluppo, io dico che devono andare almeno di pari passo. La costruzione dell’Europa non dà per scontato che si debba avere la stabilità prima dello sviluppo”, ha aggiunto il ministro, convinto che “tra i compiti della Banca centrale europea” ci sia “quello della stabilità finanziaria, quindi quello di abbattere lo spread, deve intervenire in acquisti” di titoli italiani.

Inoltre, secondo Savona, sicuro che “lo spread non arriverà a 400, vincerà il mercato”, ci sarebbe bisogno “di ben oltre il 2,4%” di rapporto deficit-Pil. Il Def presentato dal Governo infatti è “corretto”, ma “cauto e moderato”. “Ci dicono che le previsioni della manovra sono ottimistiche? Sono i risultati di modelli egonometrici e degli interventi che noi facciamo”, ha aggiunto il ministro, precisando però che “se ci sfugge lo Spread la manovra deve cambiare”, anche se “con tutte le critiche che ci sono state e lo scontro politico in atto il mercato avrebbe potuto reagire, gli speculatori avrebbero potuto fare operazioni più pesanti. La verità è che il mercato si è rivelato più cauto della politica”. La Bce, per il ministro, “deve convincersi che il debito pubblico italiano è solvibile”.

“Il 2019 sarà un anno difficile per l’Europa. Può succedere qualcosa di simile a quello accaduto in Italia il 4 marzo”, ha detto Savona. “Ci sono alcuni come me che dicono che è necessario europeizzare il cambiamento e che l’Europa deve prenderne la guida. Poi ci sono altri che dicono che non c’è niente da fare e vogliono tornare a livello nazionale”. Il ministro ha poi aggiunto un commento sul collega dell’economia: “Tria fa un lavoro difficilissimo, deve cercare di rendere la manovra quanto più vicina alla sua realizzabilità. Io ho un compito più facile, quello di spingere un po’”.

Nelle dichiarazioni di Le Pen e Salvini “che cosa intravedete di sovranismo?”, si chiede poi Savona. “Hanno detto ‘vogliamo un’Europa più forte e più equa’. Io non ci vedo nulla di sovranista. De Gaulle non voleva la moneta unica, oggi l’abbiamo. Si tratta di migliorare il funzionamento di questi meccanismi indispensabili. La definizione di sovranismo è una definizione di comodo per non dare risposte alla gente che è insoddisfatta”, ha aggiunto.

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