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Clima, intesa Ue su taglio emissioni. Costa: accordo fondamentale

Tredici ore di negoziato per un’intesa che dovrebbe permettere di rispettare gli accordi di Parigi sul clima ma che non lascia pienamente soddisfatti molti dei Paesi partecipanti. Il vertice tra ministri dell’ambiente europei, infatti, ha concordato di portare, entro il 2030, il taglio delle emissioni di Co2 al 35%, per le vetture, e al 30% per i van. Una trattativa che ha visto contrapposti, da una parte, Parlamento Ue e Paesi come l’Italia, rappresentata dal ministro Sergio Costa, che spingevano per un taglio del 40%; dall’altra Commissione Ue, Paesi dell’est e Germania, che avrebbero preferito il 30%. Proprio con Parlamento e Commissione prendono ora il via i negoziati per ratificare definitivamente le cifre stabilite.

“Stanotte abbiamo chiuso un accordo fondamentale a livello europeo sulla Co2 e siamo stati come Italia leader. Abbiamo fatto la differenza se votarlo o no. L’Europa ad un certo punto ci ha chiesto quale era la nostra posizione come paese leader. È una cosa di rilievo, non ne possiamo non tenere conto”, ha commentato Costa, che già nel discorso di apertura dell’incontro si era dichiarato come uno dei più convinti sostenitori del taglio al 40%. Un obiettivo mancato a causa di “Germania e paesi di Visegrad, aiutati dietro le quinte dalla Commissione europea”, secondo la federazione delle Ong europee per i trasporti e l’ambiente: “La decisione dei governi Ue – si legge in una nota dell’organizzazione – è deludente perché mette in primo piano gli interessi dei produttori automobilistici, nonostante il terribile avvertimento sugli effetti dei pericolosi cambiamenti climatici”

L’annuncio dell’accordo (con 20 Paesi a favore, 4 contro e 4 astenuti) è arrivato della presidenza austriaca dell’Ue, che ha lavorato per raggiungere il compromesso in vista anche della prossima, fondamentale, tappa del percorso verso la riduzione delle emissioni: la conferenza Onu sul clima a Katowice tra due mesi, dove si dovrà definire la messa in pratica dell’accordo di Parigi. “Un risultato sostenibile”, è stato il commento della cancelliera tedesca Angela Merkel sull’accordo, votato anche da un Paese produttore cone la Germania nonostante sia andato oltre i desideri originari del governo federale. Merkel infatti aveva messo in guardia dalle conseguenze negative sull’industria dell’auto nel caso la soglia delle emissioni di Co2 si fosse abbassata molto più di quanto proposto dalla Commissione europea, cioè oltre il 30%.

 

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