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Moscovici: 2,4% impossibile. Kurz: Ue non rischi per Italia

Ieri i rimbrotti del ‘ministro dell’Economia’ europeo, Pierre Moscovici. Oggi ulteriori prese di distanza nei confronti dell’Italia. Dopo le critiche dell’Olanda alla volontà di Roma di allargare il deficit, ora arriva la censura dell’Austria.

Come Unione Europea, non siamo disposti ad accettare il rischio di caricarci questo debito per l’Italia“. Cosi’ il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. “L’Ue è un’economia e una comunità di valori, e funziona perchè ci sono regole comuni a cui tutti devono aderire”, ha avvertito sottolineando che “se si rompono queste regole, e l’Italia si allontana da Maastricht, allora significa che l’Italia si mette in pericolo, ma ovviamente mette a rischio anche gli altri”.

L’Italia non è un perseguitata, ma preoccupa perché “il deficit al 2,4% e uno scarto del deficit strutturale di un punto e mezzo è impossibile. Chiediamo una correzione”. Lo ha detto il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici a Piazza Pulita, aggiungendo che si chiedera’ tale correzione “attraverso un dialogo costruttivo”

Ora però serve molto sangue freddo lasciando fuori la porta le opinioni politiche. Così il ‘postino’ della commissione europea spiega alla stampa il senso della lettera recapitata al governo italiano nelle mani del ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

“Preciso che l’Italia è trattata come gli altri Stati membri, non ci sono retro-pensieri o discriminazioni, a titolo personale ho molta simpatia per questo paese fondatore dell’Unione e non immagino un’Europa senza Italia o un’Italia senza Europa”. Negli ultimi anni, ha ricordato l’Italia ha avuto “30 miliardi di euro di flessibilità, non si può dire che la commissione sia contro”.

La Commissione “non è contro l’Italia, non è un avversario dell’Italia. E’ l’arbitro sul campo, la persona che fa rispettare le regole del gioco”. Le regole, ha aggiunto, “sono strumenti che permettono agli Stati di lavorare insieme”. Sono state “adottate in modo democratico”, anche dall’Italia, e “si applicano a tutti con equità e giustizia”. Il Commissario assicura di “non voler fare mai fare il poliziotto cattivo, non ho pronto un piano B, ho solo un piano A e il piano A è quello di restare insieme nella zona euro”.

Di sicuro, spiega “senza entrare in una discussione sulle politiche che il governo legittimamente sceglie,
l’auspicio di aumentare le spese pubbliche portando il deficit al 2,4 resta oggetto di preoccupazione per la Commissione e molti stati membri”.

Dal canto suo, la non facile posizione del ministro Tria, si denota anche dalle sue dichiarazioni. “I saldi sono stati approvati dal parlamento, l’iter può migliorare la qualità dei provvedimenti che saranno presi – diceil governo è sempre pronto ad accogliere contributi migliorativi che non mettano in discussione i saldi approvati”.

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