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Bce, Enria scelto come prossimo presidente Vigilanza

Le indiscrezioni dei giorni scorsi sono state confermate: il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di indicare l’italiano Andrea Enria come prossimo presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria. Lo si legge in una nota. La proposta di Enria – attualmente presidente dell’Autorità bancaria europea – sarà sottoposta al vaglio formale dell’Europarlamento.

“Il consiglio direttivo – si legge in una nota – oggi ha nominato Andrea Enria nuovo presidente del Consiglio di sorveglianza” dopo una selezione da una shortlist di candidati compilata a settembre. La Bce “ha informato della sua decisione il presidente della Commissione per gli Affari economici e monetari (Econ) del Parlamento europeo, Roberto Gualtieri e il presidente del Consiglio per gli Affari economici e finanziari Hartwig Loeger”. Enria “sarà invitato dalla Commissione Econ per un’audizione pubblica”. Se la nomina sarà approvata dall’Europarlamento e confermata dal Consiglio dell’Unione europea, Enria sarà il nuovo presidente a partire dal 1 gennaio 2019 con un mandato quinquennale non rinnovabile.

Le quotazioni di Enria erano risalite a inizio settimana: l’italiano ha battuto la concorrenza di Sharon Donnery, vicegovernatrice della Banca d’Irlanda e fino a poco tempo fa vista come favorita a succedere al presidente uscente (a fine 2018) Daniele Nouy. Il voto della Bce potrebbe ora aprire un valzer di poltrone a livello europeo. Con la “vittoria” dell’Italia ad esempio, ora l’Irlanda potrebbe avere vita più facile nella corsa per la poltrona di capo economista economista a Francoforte: oltre al governatore irlandese Philip Lane, tra i candidati al post-Draghi c’è anche il tedesco Jens Weidmann.

La Bce a settembre aveva inviato una lista di tre candidati all’Europarlamento: oltre a Enria e Donnery, anche il francese Robert Ophele. Dopo le rispettive audizioni, il presidente della Consob francese è uscito di scena, e Roberto Gualtieri, presidente della Commissione per i problemi economici e monetari dell’Europarlamento, ha inviato a Francoforte i nomi di Enria e Donnery, alla pari. Tra le cause della nomina di Enria ci potrebbero essere quelle individuate dalla Reuters: il nome della Donnery, uno degli architetti della spinta di Francoforte alla riduzione dei prestiti deteriorati, avrebbe potuto sollevare obiezioni fra i Paesi del Sud più esposti agli ‘Npl’. Enria, invece, sarebbe giudicato abbastanza indipendente dalla politica del suo paese d’origine da non sollevare obiezioni nei paesi nordici.

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