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Manovra, Boeri: per quota 100 mancano fondi

Il presidente dell’Inps lo ribadisce: il Governo ha sbagliato i conti sulle pensioni. Per quota 100 infatti mancano “risorse aggiuntive per il 2020 e il 2021 rispetto al primo anno”, secondo Tito Boeri, che ha sottolineato come la spesa per la quota 100 potrebbe addirittura raddoppiare tra primo e secondo anno, mentre il governo ha preventivato fondi che rimarranno perlopiù invariati tra 2019 e 2021. Le osservazioni di Boeri non sono andate giù a Matteo Salvini. Secondo il Vicepremier “Boeri è in perenne campagna elettorale: ha stufato. Si dimetta, si candidi col Pd alle Europee e la smetta di diffondere ignoranza e pregiudizio”.

“È doveroso – ha detto Boeri – dare le giuste informazioni a tutti gli italiani, se noi permettiamo di andare in pensione prima, come ad esempio un requisito di 38 più 62, e il primo anno prevediamo delle finestre che di fatto ritardano l’uscita verso la pensione, inevitabilmente il secondo anno questa misura costerà di più che nel primo”.

Nella legge di bilancio, ha continuato Boeri, “è previsto che la dotazione del fondo è praticamente la stessa e vari di poche centinaia di milioni, 6,7 miliardi nel 2019 e 7 miliardi nel 2020 e 2021. Mi chiedo come sia possibile e cosa abbia in mente il governo per far fronte al fatto che inevitabilmente il secondo anno la misura costerà molto di più”. Boeri ha poi aggiunto che secondo tutte le “nostre simulazioni, la misura costa in alcuni casi un terzo in più e in altri casi addirittura due volte in più rispetto al primo anno. Quindi c’è un forte incremento della spesa, passando dal primo anno al secondo anno”.

“Siccome si prevede un monitoraggio e si è parlato più volte di prevedere dei meccanismi di controllo sulla spesa, tipo rubinetti, allora ci viene da chiedere: avete in mente qualcosa di simile, pensando che, se si sfora un certo meccanismo di spesa, si interrompe l’erogazione della prestazione?”, chiede il presidente dell’Inps al Governo. “Se questo – ha aggiunto – è nell’intenzione del governo, sarebbe opportuno dirlo. Questo avrebbe anche delle implicazioni non secondarie, perché spingerebbe molte persone ad andare in pensione appena possibile, nella paura che poi la misura possa essere successivamente interrotta”.

Il governo, secondo Boeri, “si è posto come obiettivo quello di aumentare i pensionati”. Quando si chiede, ha aggiunto, “perché si vogliono aumentare i pensionati, ci viene detto che serve per incrementare il tasso di occupazione dei giovani, ma se questo è l’obiettivo allora bisogna abbassare le tasse sul lavoro e creare occupazione e non capisco cosa c’entrino le pensioni”. A seguito del “forte calo di nascite e dei flussi migratori regolari, abbiamo avuto un peggioramento dello scenario demografico che ci porta a vedere come nel 2050 il rapporto sarà un lavoratore rispetto a un pensionato, quindi un contribuente pagherà una pensionato. È indispensabile fare qualcosa per invertire questa tendenza. Servono politiche per le nascite, un incremento dell’occupazione e dei flussi migratori regolari”.

 

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