Cerca
Close this search box.

Tav, Foietta: da Governo traccheggio ipocrita

Un “traccheggio ipocrita” che punta alle elezioni europee più che a una vera discussione sulla Torino Lione, e che nel 2019, in caso di ritardi, potrebbe costare 75 milioni di euro al mese: così il commissario straordinario per la Tav Paolo Foietta definisce l’analisi costi-benefici e la linea attuale del Governo sulla Tav. “Più che a rimettere in discussione l’opera”, secondo Foietta, il Governo punta “a prendere tempo. Le notizie che arrivano sono quelle di una azione di traccheggio che riesca a traghettare la scadenza delle elezioni europee. Questo a mio avviso è un atteggiamento ipocrita, che non porta alcun vantaggio per il Paese”.

“C’è un cronoprogramma sottoscritto con la Ue che richiede di avviare e consolidare i lavori della Tav Torino-Lione entro il 2019”, ha spiegato poi Foietta, a margine del Forum di Pietrarsa a Genova. La stessa società Telt, il soggetto promotore pubblico, avrebbe “dichiarato che a partire da dicembre ci sarà una perdita di 75 milioni al mese rispetto al finanziamento europeo. Questo vuol dire che l’Europa ci dà 813 milioni ovvero poco più del 40%. Se ne faccio la metà riceverò la metà e tutte queste sono risorse che ai francesi non sta bene di perdere”, ha detto il Commissario.

Foietta in ogni caso non intende dimettersi: “Continuerò comunque fino all’ultimo giorno a fare il mio lavoro”, ha affermato, interpellato dopo la revoca del commissario del Terzo Valico Marco Rettighieri e le dimissioni di Iolanda Romano. Continuerò, dice Foietta “a fornire analisi, dati e informazioni ed elaborazioni al governo affinché possa anche lui serenamente prendere la scelta migliore nell’interesse dell’Italia”.

Il mio passo indietro sarà il 31 dicembre con la scadenza del mio mandato“, ha aggiunto. “Avrei anche fatto un passo indietro, nel momento in cui qualcuno si fosse sentito in dovere di ascoltarmi e di chiedermelo. Mi sembra un po’ assurdo pensare di fare un passo indietro rinunciando di trasferire, e questo lo ritengo un dovere, il lavoro che è stato fatto, le analisi e le indicazioni che ci sono, al nuovo governo. La mia disponibilità nel momento in cui il nuovo governo me l’avesse chiesta, ma mi avesse anche ascoltato c’era. Adesso mi pare che a 30 giorni dalla data della mia scadenza, le questioni come ha scritto il ministro Toninelli nel suo famoso post “Foietta stia sereno”, siano già venute meno”, ha concluso il commissario.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.