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Otto generazioni, la più antica azienda di salumeria

Un’azienda familiare, che si tramanda ‘il mestiere’ di generazione in generazione. Sono otto quelle si sono avvicendate dalla nascita della Fratelli Beretta, l’azienda di salumeria più antica in Italia. Il ceo, Alberto Beretta, parla di un percorso di crescita costante, grazie a tre linee strategiche principali. La prima “è stata la lungimiranza delle varie generazioni mirata a tenere unita e compatta l’azienda”. La seconda: “abbiamo avuto una visione predittiva di determinati nuovi segmenti che non erano prevedibili, sto parlando di salami porzionati, di wurstel; siamo stati capaci di anticipare il futuro e i bisogni dei consumatori; siamo stati fra i primi – oltre 50 anni fa – a intuire l’importanza del libero servizio”. La terza: “abbiamo scelto di puntare sui prodotti di qualità, integrando le 19 eccellenze della salumeria italiana – tanti sono infatti i prodotti DOP e IGP – con cui portiamo in tavola le ricette e le tradizioni dei luoghi tipici, questo ci ha permesso di essere ben attrezzati anche ad affrontare il mercato internazionale”. Beretta parla dell’esigenza di costruire, coinvolgere ed ampliare le relazioni dirette con i Clienti. Cosa intende? “Vuol dire essere in grado di presidiare tutti i canali di distribuzione – incluso l’e-commerce – con il miglior servizio e i migliori prodotti possibili”.

Vi dichiarate ‘da 200 anni vicini ai bisogni del consumatore’. Cosa è cambiato nel tempo?

Prima ancora che l’azienda italiana che da oltre 200 anni porta in tavola i migliori salumi italiani, Beretta è soprattutto un’attività familiare che da 8 generazioni tramanda, di padre in figlio il mestiere e l’operosità. Siamo l’azienda italiana di salumeria più antica, interamente familiare e fortemente identificata con questi valori.
Da sempre siamo impegnati a comprendere le aspettative dei consumatori e, ove possibile, ad anticiparle. Il consumatore di oggi vuole mangiare bene e stare bene e vuole il meglio per raggiungere questi due obiettivi. E’ un consumatore diverso da quello del passato, è un consumatore mutevole, sempre più attento a quello che mangia e con una maggior sensibilità verso quello che mangia. E’ un consumatore individuo, con comportamenti diversi a seconda dei momenti della giornata, difficile da inquadrare. Un consumatore non più disposto a rinunce. E’ necessario dunque lavorare su molteplici elementi oltre che sulla salubrità e sulla bontà dei prodotti.

Cos’è il successo per Lei?
Non mi è mai interessato il successo personale e non l’ho mai perseguito. Da sempre e tutti i giorni insieme ai miei collaboratori mi impegno con tenacia ed entusiasmo perché l’azienda della mia famiglia abbia successo. E, da sempre, ogni giorno, poniamo degli obiettivi un po’ più alti, più sfidanti, per non rischiare di “sederci” sentendoci appagati.

Come è stata accolta negli Usa l’importazione del prosciutto di Carpegna e qual è la quota di mercato?

Il Prosciutto di Carpegna è un prodotto apprezzato da secoli in Italia. Una specialità delle Marche, un prodotto unico, uno dei prosciutti più esclusivi al mondo con una storia e una tradizione incredibili. Viene prodotto in un unico stabilimento di nostra proprietà, dove dieci Maestri Salumai sono i soli custodi dei suoi segreti e sono pochi gli esperti che attraverso i secoli – dal Medioevo a oggi – hanno perfezionato e si sono tramandati l’arte del Prosciutto di Carpegna. L’accoglienza negli Stati Uniti è stata entusiastica. Siamo sbarcati a New York a fine giugno con un quantitativo di prosciutti utili per soddisfare 100 ristoranti e ce lo hanno chiesto in 250!
Siamo appena partiti, il canale di maggior entusiasmo è quello della ristorazione di alto livello, dove gli interlocutori, gli chef, sono molto competenti e capaci di riconoscere e comprendere un prodotto gourmet e le sue qualità. E’ un prodotto di super nicchia che – per scelta aziendale – sarà distribuito solo a chi è in grado di capirlo e proporlo adeguatamente. A ottobre, il Prosciutto di Carpegna è stato ospite in alcuni eventi top del Wine and Food Festival di New York, dove ha riscosso un grandissimo apprezzamento da parte degli opinion leader del settore.
Stiamo inoltre concludendo un importante accordo con Eataly che prevede l’offerta del Prosciutto di Carpegna in vaschetta in tutti i punti vendita americani.

Quali idee avete in cantiere per Expo Dubai 2020?

Il 2020 è un orizzonte temporale per noi lontanissimo … Quando abbiamo deciso di partecipare a Expo 2015, lo abbiamo fatto davvero pochissimo tempo prima; giocavamo in casa in tutti i sensi, sia come argomento, sia come location e c’erano tutti i presupposti per giocare da protagonisti. A Dubai 2020 sinceramente non abbiamo ancora pensato.

Luigi Scordamaglia di Federalimentare ha dichiarato: “Preoccupa l’ulteriore flessione dei consumi interni e di quelli alimentari in particolare. Lei cosa ne pensa?

I dati della Gdo indicano una flessione dei consumi alimentari interna, a significare che il 2018 non è un buon anno. Nel settore salumi, dalle evidenze che abbiamo, l’export sta ancora portando ossigeno alle attività del nostro Gruppo. Il food è un sistema anticiclico, con una stabilità di fondo; non credo che se gli italiani avranno più soldi in tasca ci si dovrà aspettare un boom per l’alimentare. Un momento di stabilità fa presumere un futuro di stabilità. Credo invece che le nuove tendenze e i nuovi stili di vita si stiano muovendo verso consumi di maggiore qualità. La mia azienda è da sempre impegnata e attrezzata a studiare i trend e, ove possibile, ad anticiparli rispondendo con lanci di nuovi prodotti di qualità e in diversi ambiti. Non vedo dunque compressione, ma un consumo più consapevole e qualitativo.

Quali sono gli obiettivi raggiunti da Fratelli Beretta nel 2018?

Il 2017 ha segnato crescite importanti per il Gruppo Beretta sia in Italia sia all’estero. L’anno si è chiuso a quasi 1 miliardo di dollari di fatturato consolidato, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente e il 40% sviluppato sui mercati esteri. La crescita si deve anche allo spirito imprenditoriale della famiglia – giunta all’ottava generazione – che nel corso del tempo ha saputo individuare e cogliere opportunità di espansione, fino ad arrivare oggi ai 27 stabilimenti nel mondo, di cui 23 in Italia, 3 negli USA e 1 in Cina e circa 2000 dipendenti. I primi 9 mesi del 2018 confermano per il Gruppo una tendenza alla crescita di circa il 5% in Italia e simile all’estero.
inizia a farsi sentire, i Be Snack si adeguano perfettamente alle esigenze e ai gusti di ogni consumatore;

A tre anni dall’inaugurazione Beretta a Mount Olive, New Jersey del salumificio più grande degli States, quali sviluppi vede all’orizzonte per il 2019?

La prima pietra per il sito produttivo di Mount Olive – la fabbrica di salumi più moderna al mondo – è stata posata nel 2015, lo stabilimento è stato inaugurato l’estate successiva, andando ad aggiungersi alle altre due unità produttive di Beretta in USA: South Hackensack (New Jersey) e la Busseto Foods di Fresno (California). Il mercato americano ci sta dando grandi soddisfazioni, il pubblico recepisce lo stile italiano e adora il cibo italiano. Mount Olive è oggi il più moderno impianto negli Stati Uniti per la produzione di salumi all’Italiana, ma ormai “ci va stretto” e stiamo infatti già pensando ad un importante ampliamento che riguarderà in particolare i prosciutti stagionati.

I dati Nielsen dimostrano che i salumi a peso imposto crescono sia a volume (+3,9%) sia a valore (+5,6%). Trend importanti per un mercato che ha già dimensioni notevoli, pari a un giro d’affari annuo di 2,5 miliardi di euro.

Il mercato ha registrato trend simili da 20 anni a questa parte senza quasi conoscere momenti di flessione o di stop. Non abbiamo evidenze che possano esserci rallentamenti, se non forse per un’evoluzione qualitativa del prodotto. Oggi, il livello qualitativo del prodotto confezionato è cresciuto enormemente – grazie alla bravura degli attori del settore a proporre ottimi prodotti confezionati – raggiungendo praticamente la qualità del prodotto in banco assistito, a cui aggiunge l’importante contenuto di servizio. Beretta è stata una delle prime aziende del settore a credere – circa 50 anni fa – in questa nuova proposizione, ha anticipato i tempi e oggi si trova in pieno protagonismo. Abbiamo nel nostro dna la volontà di sperimentare, esplorare e innovare in un mondo tradizionale come quello dei salumi e i dati, così come il nostro posizionamento fra i leader del settore, lo evidenziano.

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