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La sostenibilità nelle imprese, sei storie in primo piano

Sei storie di sostenibilità e di impresa. Per raccontare un legame profondo che viene declinato secondo sensibilità e approcci diversi: Fastweb, Endura, Eni, Intesa Sanpaolo, Edison, Sammontana. Sono state al centro dell’evento Fortune Green, in corso a Napoli.

BENESSERE SOCIALE – Anna Loiacono (FASTWEB)

L’esperienza che portiamo qui oggi è quella sulla competenze digitali, che secondo noi sono un elemento strategico per il progresso del paese. Competenze digitali vuol dire maggiore lavoro per i giovani e crescita per le imprese. È un settore che oltre ad avere un impatto diretto sul nostro core business lo ha anche sul benessere sociale. Stiamo cercando per questo di lavorare in maniera sempre più aperta, creando una piattaforma di condivisione tra diversi attori sociali, altre aziende, fondazioni bancarie. Abbiamo deciso di lavorare nelle competenze digitali anche per l’arretratezza dell’Italia in questo settore, nonostante il buon livello delle infrastrutture di rete. L’impegno di Fastweb si coniuga con progetti come la Fastweb Digital Academy, presente in diverse città italiane, e il Digital Iq, uno strumento per capire quali siano le proprie competenze digitali.

ECONOMIA CIRCOLARE – Guido Alfani (ENDURA)

L’azienda che si occupa di ingredienti per insetticidi spiega il processo che l’ha portata a sposare l’economia circolare nei propri processi di produzione. “Prima di adottare l’economia circolare lamentavamo una perdita di materia prima (reagente) del 15%, quantità elevate di rifiuto e uno smaltimento complesso e costoso. Una volta verificata la fattibilità tecnica del recupero del reagente, la circolarità ha fatto il suo ingresso: abbiamo attivato sinergie industriali per il recupero del rifiuto prodotto, come il sale di zinco, che se per noi è un rifiuto per settori industriali anche lontani dal nostro come l’industria galvanica è una materia prima”.

CAMBIAMENTO CLIMATICO – Tommaso Baldarelli (ENI)

Con un’introduzione sulle raccomandazioni internazionali della TCFD, Task force on climate related financial disclosure, alla stesura delle quali Eni ha partecipato, Baldarelli ha illustrato come si siano stabiliti i criteri con cui valutare i rischi del sistema finanziario e delle imprese a fronte dei cambiamenti climatici. Rischi che comprendono “tecnologia, mercato, policy e reputazione”. L’impegno di Eni verso la disclosure “quest’anno si è tradotto nell’inserimento di tutte le raccomandazioni del TCFD in un unico documento, la cui sintesi è stata inserita nella nostra DNF”. Un impegno, quello di Eni, che si traduce in pratiche come la decarbonizzazione e la costituzione dell’Oil and Gas Climate initiave, unione di diverse compagnie del settore con l’obiettivo della lotta ai cambiamenti climatici “che ha prodotto 1 miliardo di investimenti in tecnologie low carbon”.

FINANZA SOSTENIBILE – Daniela Ricci (INTESA SANPAOLO)

Il Green Bond emesso nel 2017 è stato al centro dell’intervento di Daniela Ricci, un titolo da 500 milioni di euro legato a progetti di sostenibilità ambientale e climatica. Intesa Sanpaolo è stata la prima banca italiana a debuttare quale emittente “green”, contribuendo allo sviluppo di un mercato di obbligazioni green al fine di aiutare il finanziamento della transizione verso un’economia low-carbon. “Abbiamo un focus dedicato alle tematiche di climate change, crediamo fortemente che con innovazione e sviluppo di nuovi prodotti verdi si possa contribuire a contrastare gli impatti dei cambiamenti climatici”.

REPORTING NON FINANZIARIO – Roberto Venafro (EDISON)

“Edison è stata la prima azienda in Italia a pubblicare una dichiarazione non finanziaria”: è partito da qui Venafro per illustrare il cammino che ha portato l’azienda a redigere un bilancio ambientale fin dal 1994. Un documento sostituito ormai da 12 anni dal rapporto di sostenibilità. Venafro ha poi illustrato i benefici della rendicontazione, dal rapporto con gli stakeholders alla definizione e promozione dell’identità dell’azienda. “La Dnf, dichiarazione non finanziaria, è un’ulteriore spinta per l’integrazione della sostenibilità nel business, un documento molto importante per noi che costituisce il quinto fascicolo del nostro bilancio. Attraverso la Dnf, secondo Venafro, anche da parte del Cda c’è consapevolezza e approvazione della politica di sostenibilità, che così arriva anche ai vertici dell’azienda e sono connessi direttamente alle attività industriali di Edison”. La politica sostenibile di Edison non passa solo dalla Dnf, ma anche dalla progressiva trasformazione del mix energetico attraverso investimenti in rinnovabili e gas, a testimoniare come la sostenibilità permei tutte le dimensioni dell’attività d’impresa.

PRODUZIONE E CONSUMO SOSTENIBILE – Paolo Malvaldi (SAMMONTANA)

Sia la produzione che il consumo possono essere sostenibili. Partendo da questo concetto Paolo Malvaldi ha illustrato le pratiche green di Sammontana, come il nuovo gelato Amando, fatto con il latte di mandorla. “Questo fa sì che questo prodotto abbia il 26% di emissioni in meno rispetto a un gelato normale. Un prodotto che da un lato va incontro a tendenze nutrizionali nuove legate al benessere, dall’altro va incontro all’ambiente grazie alle sue performance green”. Ma non c’è solo la produzione. Sammontana si occupa anche della responsabilizzazione del consumo, ad esempio, “attraverso una politica di comunicazione che prevede un’operazione educativa, nelle scuole, dove viene raccontata la sostenibilità”.

 

 

 

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