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Reddito cittadinanza e quota 100, ancora contrasti M5S-Lega

Stando alle parole del premier Giuseppe Conte, il decreto su reddito di cittadinanza e quota 100, è slittato “per fare le cose per bene”. Il cuore della proposta di politica economica del governo giallo-verde, quello che ha alimentato la necessità di alzare il deficit e innescato il lungo braccio di ferro con la Commissione Ue, non è ancora stato definito compiutamente. Non proprio per soli aspetti formali. Anzi, ci sarebbero ancora divergenze sostanziali tra M5S e Lega.

Il provvedimento infatti non può essere approvato perché non ha ancora ricevuto la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato: non è ancora arrivata la relazione tecnica del provvedimento, che viene predisposta dai ministeri competenti. In particolare, non sarebbe ancora stata fornita agli uffici della Ragioneria dello Stato la relazione tecnica relativa alla parte pensionistica mentre per quanto riguarda le norme sul reddito di cittadinanza ci sarebbe una nota tecnica che accompagna due articoli su trenta.

Si tratta di misure che sono allo studio da mesi e un ritardo del genere lascia ipotizzare che qualche problema ci sia. Anche in relazione alla difficile fase politica, con il confronto tra le due forze politiche sempre più serrato su diversi tavoli: Tav, migranti, sicurezza. Chiaro che la partita principale resti quella sulle due misure di bandiera. “Le ragioni del differimento del reddito di cittadinanza stanno nel fatto che vogliamo fare le cose per bene: non è una concessione elettorale ma il manifesto di questo governo“, ha spiegato lo stesso Conte.

Il premier ha voluto escludere problemi sostanziali. “Il differimento del reddito di cittadinanza alla settimana prossimo è dovuto al fatto che è un provvedimento molto complesso, ci stiamo lavorando da mesi e vogliamo farlo bene. Stiamo prevedendo un sistema integrato e stiamo acquisendo il parere della ragioneria, ma ciò non significa che ci sia alcun problema. Quello che interessa è la pubblicazione in gazzetta ufficiale”.

Ma quella che risulta a Fortune Italia, parlando sia con fonti politiche sia con fonti tecniche, è una situazione tutt’altro che definita, in cui “si discute ancora articolo per articolo”. Con il lavoro dei tecnici che viene “montato e smontato” secondo indicazioni politiche “spesso divergenti”.

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