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Auto, in Europa dicembre -8,7%. Crolla il diesel. Cala FCA, ok Jeep

Le immatricolazioni di auto nell’Europa dei 28 più Paesi Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia) sono stabili nel 2018 rispetto all’anno precedente: 15.624.486, lo 0,04% in meno del 2017. Nonostante non sia una grande variazione, si tratta comunque del primo segno negativo registrato dal 2013. Il dato è ancora più negativo se si considera solo la fine dell’anno: a dicembre sono state vendute 1.038.984 vetture, l’8,7% in meno dello stesso mese dell’anno precedente. I dati sono dell’Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee. Tra i principali mercati europei crescono quello spagnolo (+7%) e quello francese (+3%), mentre chiude sui livelli del 2017 quello tedesco (-0,2%). Sono in calo il mercato italiano (-3,1%) e quello del Regno Unito ( -6,8%).

Ad accomunare i cinque mercati europei più importanti è il calo delle auto diesel nel 2018. In Italia le immatricolazioni sono scese del 12%. Il calo più sostanzioso (-30%) c’è stato nel Regno Unito, seguito dal -21% in Spagna, il -17% in Germania e il -15% della Francia. Il diesel dell’Europa occidentale, nel complesso, perde il 18,9% di immatricolazioni. A rilevarlo è Paolo Scudieri, presidente di Anfia, che ha commentato i dati Acea sul 2018 e la “variazione sostanzialmente nulla rispetto all’anno precedente (-0,04). A un primo semestre 2018 in crescita del 2,8%, ha fatto seguito un secondo semestre in frenata (-3,3%). Dicembre, invece, è il quarto mese consecutivo in flessione per il mercato auto europeo (-8,7%), che prosegue la tendenza al ribasso iniziata con l’introduzione del Wltp a settembre”. Il Wltp è un test su consumi ed emissioni più severo e attinente all’uso reale rispetto al precedente Nedc, che ha costretto le case automobilistiche ad adeguarsi alle direttive europee sulla Co2 prodotta dai veicoli.

Scudieri ha sottolineato che “a eccezione dell’Italia (+2%), tutti i ‘major market’ vedono la domanda di auto contrarsi nell’ultimo mese dell’anno. Per il 2019, considerando che il mercato europeo è fortemente guidato dalla domanda domestica il rallentamento dell’economia nei Paesi Ue potrebbe avere un impatto significativo sulle vendite di nuove auto. La rapida transizione verso una mobilità a zero emissioni indotta dalle normative sull’abbattimento delle emissioni di CO2, poi, rischia di avere un impatto negativo sull’occupazione nell’automotive europeo, che conta circa 13,3 milioni di addetti, se non gestita attraverso adeguate politiche a sostegno dell’industria”.

Sulle immatricolazioni auto ci sono poi i dati di Fca. Il gruppo ha immatricolato 1.021.311 auto nel 2018 nell’Europa dei 28 più Paesi Efta (Svizzera, Islanda e Norvegia), il 2,3% in meno del 2017. La quota è pari al 6,5% a fronte del 6,7%. Tra i brand del gruppo registra un balzo del 55,6% Jeep (168.674 unità vendute). A dicembre le auto vendute da Fca sono 60.926, con una flessione del 2,5% e la quota è pari al 5,9% (era 5,5%).

Anche l’Istat fornisce qualche numero sul settore auto italiano: il fatturato dell’industria degli autoveicoli in Italia si riduce del 9,3% a novembre 2018, secondo gli ultimi dati, e anche gli ordini risultano in calo del 14%. Risulta negativo anche il risultato dei primi undici mesi dello scorso anno, con una contrazione del 2,7% per le vendite e dell’1% per gli ordinativi.

 

 

 

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