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Al via libero scambio Giappone-Ue: nuova linfa per l’economia

Nuova linfa per l’economia europea, e soprattutto per l’export: entra in vigore oggi l’accordo di libero scambio (Epa) tra Europa e Giappone, volto a eliminare circa il 90% dei dazi doganali e a intensificazione degli incentivi per nuovi investimenti. Per l’Italia, la cui recessione è stata confermata ieri dai dati Istat, l’accordo potrebbe tradursi in un parziale respiro di sollievo: nel settore dei vini, ad esempio, l’Italia è il secondo paese dopo la Francia con il 16% della quota di mercato in Giappone. I dazi verranno azzerati dall’attuale 15%, con un risparmio di circa 145 milioni per l’industria vitivinicola Ue.

In generale, l’intesa tra Ue e Giappone – che contribuiscono a quasi il 40% dell’intero commercio globale, generando il 28% del Pil mondiale – era stata ratificata a dicembre dal Parlamento europeo dopo le negoziazioni avviate nel marzo 2013. Ogni anno le aziende dell’area Ue esportano verso il Giappone più di 58 mld di euro in beni e 28 miliardi in servizi e alcuni importatori del settore agricolo e alimentare nel Sol Levante hanno già iniziato a ridurre i listini in anticipazione dell’intesa. Secondo il governo nipponico l’Epa servirà a sostenere la crescita del prodotto interno lordo di almeno l’1%, a un valore di 5.000 miliardi di yen, creando almeno 290mila posti di lavoro.

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