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Tav, la Francia: vogliamo l’opera. Salvini: va fatta

L’analisi costi benefici sulla Tav non sarebbe ancora arrivata a Parigi. Nonostante questo, “la Francia è veramente impegnata in questo progetto. E’ più di un progetto, è una realizzazione”. A dirlo è stata Elisabeth Borne, ministro francese dei Trasporti, visitando il cantiere del tunnel di base sulla linea Tav Torino-Lione, a Saint-Martin-la-Porte. Per i media francesi, Borne si è detta “fiduciosa” sulla decisione del governo italiano, che ha ricevuto un’analisi dei costi benefici, non ancora condivisa con Parigi. Borne ha rifiutato di indicare tempi e scadenze. Ha solo ricordato che bisogna rispettare il calendario per non perdere i finanziamenti Ue.

Dal versante italiano dell’opera, in contemporanea, arriva un altro punto a favore della realizzazione. Ad assegnarlo è Matteo salvini, in visita al cantiere di Chiomonte: “Se tornare indietro costa come andare avanti, io sono per andare avanti”, ha detto il Vicepremier, concedendo ai 5 stelle che “il progetto è partito probabilmente sovrastimato”. Nonostante questo, “ci sono 25 chilometri già scavati nella montagna: ritengo più utile completarli anziché riempire i buchi”. “L’opera si può ridimensionare, il contratto di governo è chiaro. A occhio si può risparmiare almeno un miliardo di euro, da reinvestire sulla metro di Torino o per il sostegno ai comuni interessati dall’opera”.

“È un governo che fa squadra, io sono qua non in polemica con nessuno ma per costruire”, ha detto il leader della Lega rispondendo a chi gli chiedeva di commentare la posizione di Di Maio sull’opera. “Nel contratto di governo – ha sottolineato Salvini – c’è la revisione dell’opera, che può e deve essere rivista: può costare di meno, si possono tagliare alcuni costi eccessivi. È un opera utile che può essere rivista, che può costare di meno”. “Si stanno facendo tanti tunnel nelle Alpi. Tutti stanno andando avanti, noi saremmo gli unici che si fermano”.

“Non vado a Chiomonte visto che lì non è stato scavato ancora un solo centimetro: c’è solo un tunnel geognostico. Per me il cantiere di Chiomonte non è un’incompiuta ma una mai iniziata”, ha detto Luigi Di Maio rispondendo ai cronisti in Transatlantico a proposito della visita di Matteo Salvini ai cantieri del Tav. “La spesa del Tav può essere benissimo dirottata sulla metropolitana di Torino o sull’autostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio ma investiamoli per cose prioritarie”. Alle parole di Di Maio risponde Lucio Malan, vice presidente vicario dei senatori di Forza Italia: “anche sul Tav il vicepremier Di Maio non sa fare altro che disinformazione. La galleria dell’alta velocità c’è eccome ma, essendo un collegamento tra Francia e Italia e dovendo partire da qualche parte,inizia in Francia, a Saint Martin La Porte. Ci siamo stati l’8 agosto scorso con il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani: ci sono chilometri di galleria definitiva già scavata e completata, manca solo il binario”. Secondo Malan “Di Maio vuole far credere che i soldi risparmiati nel non fare l’alta velocità potrebbero servire a completare l’Asti-Cuneo. In realtà bisognerebbe togliere soldi a qualche opera italiana per rimborsare i soldi già ricevuti dalla UE e quelli spesi dai francesi, più i danni. Quanto all’Asti-Cuneo, è interessante che anche Di Maio voglia regalare soldi al concessionario che nel 2005 si è impegnato a finire i lavori nel 2013 per un certo importo e ora chiede il doppio. Piuttosto, Di Maio dica al collega Toninelli che dopo otto mesi di governo non ha fatto assolutamente nulla sull’Asti-Cuneo come su tutte le concessioni autostradali scadute”.

La visita di Salvini non è stata priva di momenti di tensione tra polizia e manifestanti No Tav. Alcune decine di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della nuova ferrovia ad Alta Velocità si sono radunate nei pressi della centrale. Sul posto la polizia in assetto antisommossa ha reagito ad alcune provocazioni con qualche manganellata. Nella zona è in corso una abbondante nevicata. I No Tav che si sono radunati a Chiomonte sono una trentina, tra loro anche la ‘pasionaria’ Nicoletta Dosio. “Accogliamo Salvini… alla moda nostra”, sono le parole con cui i manifestanti si sono dati appuntamento questa mattina a Chiomonte con “bandiere e tanta voglia di ‘spiegare’ al ministro – si legge su notav.info, sito internet di riferimento del movimento – che fa circolare dati sballati sui costi e che il Tav da qui non passerà mai”.

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