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Dalla giustizia al lavoro, arriva la rivoluzione Blockchain

Istituzioni, aziende e professionisti devono farsi trovare pronti, perché la rivoluzione del Blockchain sta arrivando. Il messaggio del Blockchain Italy Summit, dalla cornice della Sala della Lupa della Camera dei Deputati, è chiaro: diradare dubbi e diffidenze su una tecnologia finora associata solo alla finanza speculativa e alle cryptocurrencies come i Bitcoin. Tornare a capire quindi che la Blockchain è semplicemente uno strumento, dalle potenzialità vastissime, e che tramite la sua declinazione di ‘decentramento’ e ‘disintermediazione’ nella gestione di dati può rappresentare la porta verso nuovi sistemi economici e sociali, nuovi modi di vedere la politica, il lavoro, l’impresa, la giustizia.

È già una realtà consolidata, quella creata dal Blockchain: ha portato al successo della Tokenomics, una nuova economia complementare ai sistemi capitalistici, che tra il 2017 e 2018 ha generato una capitalizzazione di 350 miliardi di dollari. Entro il 2025, secondo l’Osservatorio, il 10% del Pil mondiale sarà generato da prodotti e servizi Blockchain. Nel 2021 inoltre la Tokenomics genererà nuovo valore per 7 miliardi di dollari, mentre gli investimenti potrebbero superare nello stesso anno i 10 miliardi di dollari.

Nei prossimi anni si avrà “una migrazione di massa, non solo di capitali, ma di risorse umane, in quanto il concetto di lavoro, così come noi oggi lo conosciamo, verrà completamente riscritto da ‘mezzo” a ‘fine’, a ‘valore’ da condividere. Infatti, nei prossimi anni, è molto probabile che assisteremo alla più imponente migrazione della storia dell’uomo, che non sarà fisica, ma da più sistemi economici centralizzati a più sistemi economici decentralizzati, e porterà a concetti completamente nuovi come quello di Welfare neurale”. Le parole sono di Giammario Battaglia e Francesca Tempesta, Vicepresidenti dell’Osservatorio sull’uso dei sistemi Adr (Alternative dispute resolution – i metodi alternativi di risoluzione delle controversie), che ha organizzato l’evento.

A testimonianza della grande varietà di campi di applicazioni della Blockchain, la proposta di legge sul voto degli italiani all’estero della senatrice Pd Laura Garavini, che ha partecipato all’evento – inaugurato dai saluti del Vicepresidente della Camera Ettore Rosato – insieme all’altro firmatario della proposta, il Capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali Gennaro Migliore. Nella Sala della Lupa anche Alex Grech, fondatore del Commonwealth Center for Connected Learning, che ha portato l’esperienza della Repubblica di Malta nello sviluppo della cultura Blockchain; Giuseppe Calabrese, editore della rivista dell’Osservatorio, Caos; Fabrizio Vedana di Unione Fiduciaria; il Sottosegretario del ministero della Giustizia Jacopo Morrone. E ancora Enea Franza, capo dell’ufficio Consumer protection della Consob, e Giuseppe Pirlo, prorettore vicario dell’Università di Bari.

Volti e storie in rappresentanza di settori diversi, tutti accomunati dalla necessità di adeguarsi alla rivoluzione culturale già affermata di Blockchain e Tokenomics, una rivoluzione che anche le istituzioni devono accompagnare, secondo l’Osservatorio: “è indispensabile dar vita ad una visione ‘politica tokenomics’ democratica e solidale, così come avviene, da secoli, con la politica economica tradizionale che investe gli Stati, perché, se da un lato, il bitcoin ha attratto l’interesse degli speculatori, dall’altro, ha consentito e sta consentendo a numerosi giovani di lavorare sulla decentralizzazione di internet e sui processi di disintermediazione”.

Un processo che riguarda anche il settore della Giustizia, ovviamente caro all’Osservatorio. Infatti, “che cosa è l’Adr se non uno strumento volto a disintermediare ed a deflazionare il contenzioso?”. Secondo Giammario Battaglia, Blockchain e sistemi alternativi di risoluzione delle controversie sono accomunati proprio dal concetto di “disintermediazione: entrambi i sistestemi sono volti a facilitare i rapporti umani, disintermediandoli e decentralizzandoli”. Ad esempio, l’Adr nel campo delle problematiche legate all’e-commerce, al momento non praticato perché non economicamente sostenibile, avrebbe nuova linfa: “ciò avverrà nel momento in cui tokenizzeremo l’Adr per farlo diventare Smart attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”. Un’ecosistema regolato da una IA quindi, che possa aiutare a risolvere quei “2 miliardi di controversie irrisolte nel mondo”, ha detto Battaglia.

“In futuro poi”, ha detto Francesca Tempesta, “si affermerà la nuova professione del ‘tokenomics lawyer’, che offrirà assistenza legale per accedere alle risorse del mercato Tokenomics, per produrre e regolare le attività attraverso gli smart contract, per acquisire valore nel mercato delle cripto monete”.

Non sono mancate testimonianze dal mondo delle imprese, come nel caso di Enforce, rappresentata da Jacopo Visetti, che da valore all’energia tokenizzandola. Parlando di imprese, il summit è stato l’occasione per l’assegnazione del Blockchain prize, un riconoscimento al lavoro dei ragazzi di ‘Friendz’, startup che utilizza la tokenizzazione attraverso i social. Altri tre premi per l’impegno nel settore Blockchain sono andati anche alla Banca popolare di Sondrio, all’avvocato Daniele Di Maio e a Marco Giorgino dell’Osservatorio Fintech&Insurtech.

Con il Summit, ha detto Battaglia, “abbiamo cercato di dare un’impostazione teorica al discorso Blockchain e Tokenomics. Quello che ci interessa è lo sviluppo delle token utility nel mercato. Speriamo che dalla giornata di oggi varie voci di settori diversi possano unirsi per creare ecosistemi all’interno di un sistema economico decentralizzato, per il miglioramento, letteralmente, della vita di tutti noi”.

 

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