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Ue: squilibri economici eccessivi, manovra non aiuta

Debito e disoccupazione alti, scarsa produttività, una manovra economica che non aiuta la crescita: per la Commissione Ue l’Italia ha ancora squilibri economici “eccessivi”. Le preoccupazioni di Bruxelles vengono elencate nel Country report, secondo il quale “il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di npl e di disoccupazione. Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell’avanzo primario”. Alle preoccupazioni europee ha risposto il Vicepremier Luigi Di Maio: “non credo che le nostre misure stiano bloccando la crescita”.

Secondo il report, “tassi più alti rispetto ai livelli di inizio 2018 stanno intaccando i costi di funding delle banche e i buffer di capitale, pesando sulla fornitura del credito all’economia e sulla crescita del Pil”. La Commissione Ue aggiunge che “lo stock di sofferenze bancarie ha continuato a scendere significativamente, ma mantenere il passo di riduzione degli npl sarà impegnativo date le condizioni del mercato”. Per quanto riguarda la legge di bilancio invece, si tratta di una manovra che “include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita”. Nonostante “alcuni progressi nel riparare i bilanci delle banche, riforme sul diritto fallimentare e politiche attive del mercato del lavoro, lo slancio delle riforme è ampiamente in stallo nel 2018”.

Come anticipato ieri, sul reddito di cittadinanza la Ue sembra più cauta rispetto a quota 100: “bisogna guardare all’impatto sui conti, il costo sembra molto alto, 0,45% del Pil, che per l’Italia è molto, e bisogna quindi capire se è sostenibile. Un altro impatto da monitorare è sull’occupazione”, visto che “le politiche del lavoro restano deboli in Italia”, ha detto la commissaria al lavoro Marianne Thyssen. “Monitoriamo cosa succede e come viene introdotto”, e se sostituirà interamente il reddito di inclusione “ha implicazioni sull’uso del fondo sociale” e quindi “andrà ridiscusso”.

“Rimaniamo preoccupati che il debito non scende a causa dei piani economici deboli del Governo, in generale lo slancio delle riforme si è fermato”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis presentando i Country Reports. “La Commissione resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana” per fare valutazione in primavera basata soprattutto “sul livello di ambizione del programma nazionale di riforme”, ha aggiunto.

Non si è fatta attendere la risposta di Di Maio: “non credo che le nostre misure stiano bloccando la crescita, anzi. Le misure di cui stiamo parlando oggi (la riduzione delle tariffe Inail, ndr) aiuteranno ad uscire da uno stato di crisi nel quale è l’Unione europea. Credo che la ricetta che stiamo portando avanti unita ad altre che stiamo mettendo in atto servano a far riprendere la crescita, la domanda interna, le esportazioni e la produzione industriali. Siamo al governo da otto mesi, abbiamo davanti quattro anni di governo, devono servire a rafforzare la produzione italiana, la produzione industriale proprio per evitare che in momenti di debolezza europea come questi l’Italia possa essere schiacciata”.

Sulle banche ha invece risposto il Ministro dell’economia. “Finora c’è stata solo una richiesta di informazioni su una serie di punti a cui noi abbiamo preparato una risposta in difesa della legge con un’interpretazione che consenta di non violare le norme comunitarie, quindi una bozza di decreto attuativo che avalla questa interpretazione”, ha detto Giovanni Tria, parlando in Commissione Finanze del Senato dell’intervento Ue sulle norme per il rimborso dei risparmiatori.

Di reddito di cittadinanza e quota 100 poi, secondo Tria, “non si è assolutamente parlato nell’Ecofin di febbraio. Il dibattito sulla nostra manovra si è esaurito nelle settimane precedenti”. “Secondo anche le regole europee – ha aggiunto – nessuno può entrare nelle scelte di politica economica dei singoli Paesi. Non si è discusso in generale della nostra manovra negli ultimi Ecofin e in particolare nell’Eurogruppo” che è la sede eventualmente più adatta, ha sottolineato.

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