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Scontri Cina-Usa: ora Trump fa pressione sull’Italia

Tra i due litiganti, il terzo gode. Diceva un famoso proverbio. Passando alla realtà, dove i due litiganti sono Usa e Cine, il terzo – l’Italia – non gode affatto, più che altro ci rimette finendo involontariamente nel mezzo dell’eterno scontro tra le due super-potenze. Gli Stati Uniti, infatti, hanno lanciato un chiaro messaggio all’Italia circa la sua posizione da ‘apripista nel cuore dell’Ue alla Belt and Road Initiative, la nuova Via della Seta voluta dalla Cina per connettere Asia, Europa e Africa. Benché si tratti di un’iniziativa che prenderebbe vita a molti km di distanza dai confini statunitensi, non tarda ad arrivare il caldo invito della Casa Bianca, a “tutti gli alleati e i partner, inclusa l’Italia, a fare pressione sulla Cina perché porti i suoi sforzi di investimenti globali in linea con gli standard internazionali accettati e con le pratiche migliori”, ha detto all’ANSA Garrett Marquis, portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa.

“I dirigenti americani a vario livello hanno parlato pubblicamente delle nostre preoccupazioni legate agli sforzi della diplomazia delle infrastrutture cinese e degli effetti negativi di questi sforzi sulla trasparenza, sulla sana gestione finanziaria e sulla buona governance economica nel mondo”, ha aggiunto. “Vediamo la Belt and Road Initiative come una iniziativa ‘fatta dalla Cina, per la Cina’. Siamo scettici sul fatto che il sostegno del governo italiano porti un qualsiasi beneficio economico duraturo al popolo italiano, e questo potrebbe finire col danneggiare la reputazione globale dell’Italia a lungo termine”, ha proseguito.

E proprio il sostegno dell’Italia alla nuova via della seta cinese apre l’edizione europea del Finanzial Times: “Il rimprovero Usa scatena le divisioni a Roma sulle aperture agli investimenti cinesi”, è il titolo di apertura. Il quotidiano parla di “divisioni all’interno della coalizione la scorsa notte dopo un duro rimprovero della Casa Bianca che chiedeva un ripensamento a Roma”. Ricorda poi che è stato il sottosegretario allo sviluppo economico Michele Geraci ad annunciare proprio al Ft che l’Italia avrebbe firmato il Memorandum con la Cina. Ma dopo la reazione della Casa Bianca Guglielmo Picchi, deputato della Lega e “funzionario del ministero degli esteri alto in grado, ha chiesto ulteriore riflessione all’interno del Governo”, scrivendo su Twitter chiaramente che “Al momento non credo che dovremmo procedere con la firma”.

 

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