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Venture capital, il 2018 anno del giro di boa

Il 2018 è stato l’anno del giro di boa per il venture capital italiano”. A dirlo è Andrea Di Camillo, Managing Partner di P101 SGR, gestore di venture capital specializzato in investimenti in società digitali e technology driven, che ha redatto, in collaborazione con BeBeez, il suo terzo Report sul Venture Capital per gli investimenti in startup e scaleup italiane, in riferimento all’anno 2018. Secondo P101 SGR, in Italia stanno crescendo gli investimenti, si chiudono deal di dimensioni sempre maggiori, aumenta il numero delle exit e le startup si espandono a livello internazionale. L’analisi rileva che l’anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato caratterizzato da una forte crescita degli investimenti, con 177 aziende che hanno annunciato round per 480 milioni di euro, per un totale di oltre 633 milioni raccolti dall’inizio della loro operatività. Il tasso di crescita rispetto all’anno precedente è pari al 261%.

“Per la prima volta – afferma Andrea Di Camillo – abbiamo osservato un volume interessante e di gran lunga superiore ai 100 milioni intorno a cui ci siamo mossi negli ultimi sei anni. Le stime collocano il mercato sopra il mezzo miliardo, che indica un importante salto di qualità. Ma il 2018 sarà un anno da ricordare soprattutto perché si sono finalmente creati i presupposti per costruire un’attività solida di investimento sull’innovazione in Italia e per l’Italia. Sulla scia di questi risultati, il 2019 si preannuncia come un anno favorevole, grazie anche alla nuova legge di Bilancio che supporta gli investimenti nelle startup e PMI innovative”. Non si tratta però solo di una crescita in termini numerici: sono aumentate infatti anche le dimensioni dei deal in tutte le fasi di vita delle startup, con oltre 408 milioni raccolti da 31 startup e scaleup che hanno annunciato round dai 3 milioni di euro in su. Un valore triplicato rispetto all’anno precedente. Un’evoluzione del mercato italiano testimoniato anche dagli investimenti internazionali: gli operatori esteri si sono affiancati nel capitale delle aziende ai fondi italiani già presenti, favorendo la crescita dimensionale e l’espansione sul mercato globale delle startup italiane.

Ulteriore elemento di novità è il fronte delle exit: il numero dei disinvestimenti resta sempre contenuto rispetto al panorama Europeo, ma è da considerarsi un fattore cruciale per lo sviluppo del mercato italiano in termini di efficienza, soprattutto perché in alcuni casi ha registrato l’interesse di soggetti industriali internazionali nei confronti dell’Italia. Sulla scia di questi risultati e a sostegno dell’innovazione in Italia non si fermano gli investimenti di P101 che a maggio ha lanciato il suo secondo veicolo d’investimento, il fondo “Programma 102”, con l’obiettivo di raccogliere 120 milioni di euro, per arrivare a 200 milioni di masse gestite e favorire operazioni dimensionalmente rilevanti con venture capitalist internazionali.

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