I conti di Esselunga potrebbero tingersi di rosso principalmente in base agli accordi interni della stessa famiglia Caprotti: sarà decisivo il prezzo di acquisto che sarà fissato per le quote di minoranza cedute dai fratelli di primo letto alla seconda moglie del padre e fondatore Bernardo (scomparso nel 2016) e alla figlia Marina. Il possibile aumento del debito dovuto all’operazione non ha però inciso sul rating S&P dell’azienda, che resta a Bbb- come lo scorso 15 gennaio.
A ‘salvare’ il rating di Esselunga ci hanno pensato i suoi risultati 2018: le vendite sono salite del 2,1%, contro il calo dell’1,2% degli ipermercati (-0,5% includendo i piccoli supermercati) e la quota di mercato nella propria area di riferimento è salita dal 18,2 al 18,4%. Esselunga ha chiuso il 2018 con un Mol invariato al 9,4% dei ricavi e con un incremento dei fondi da operazioni a debito, saliti dal 35 al 60% circa. L’indebitamento rettificato è sceso però da 1,6 a 1,2 milioni grazie a un flusso di cassa di 404 milioni al netto dei dividendi e con investimenti in calo da 450 a 310 milioni.
Numeri abbastanza buoni, secondo Standard & Poor’s, da compensare il rischio di un maggior indebitamento che potrebbe essere causato da due fattori principali. Il primo, come detto, è il piano di riacquisto del 30% dei fratelli Violetta e Giuseppe Caprotti da parte di Giuliana Albera e Marina Caprotti, rispettivamente moglie e figlia di secondo letto del fondatore, che puntano al controllo totale del Gruppo. Il secondo è costituito dalle condizioni di mercato più difficili. Oltre al calo generale delle vendite degli ipermercati, c’è una concorrenza che si è appena rinforzata: ma l’acquisizione di Auchan da parte di Conad, secondo S&P potrà cambiare il panorama del mercato solo nel lungo periodo. Dai dati disponibili Conad ha chiuso il 2018 con ricavi per 13,5 miliardi, pari a quasi 2 volte Esselunga, e una quota di mercato nazionale del 12,9%. Nonostante questo “Esselunga – scrivono gli analisti di S&P – rimane una delle catene più competitive nella propria area geografica di riferimento”. Per mantenere la posizione ha concesso sconti ai clienti per un valore 1,5 miliardi, 90 milioni in più del 2017, mantenendo inalterata la strategia di “differenziazione rispetto ai rivali attraverso prodotti di alta qualità a marchio proprio”.
