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Crisi di governo, Salvini: andiamo al voto. Di Maio: ha preso in giro il Paese

“L’ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”. Alla fine, è arrivata la dichiarazione di Matteo Salvini a decretare la posizione della Lega sul futuro del Governo gialloverde. Una posizione anticipata, in giornata, da una nota della Lega stessa, oltre che dagli incontri dei vertici del governo e delle isituzioni a palazzo Chigi e al Quirinale. La risposta di Luigi Di Maio (così come di Nicola Zingaretti) è arrivata subito: il M5s è pronto alle urne.

“Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane, gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di ‘Signor No’. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni”, scrive il capo della Lega tracciando la strada verso unvoto autunnale, si dice il 13 ottobre .

“Sono tranquillo, stiamo lavorando per il Paese. Ci sono dei colloqui in corso ma io sono pagato per lavorare per gli italiani”, aveva sottolineato, poco prima delle dichiarazioni del collega, Luigi Di Maio interpellato dai cronisti nei pressi di Palazzo Chigi. Ma subito dopo la nota di Salvini, parte il contrattacco: “noi pronti a voto, Lega ha preso in giro il Paese. Della poltrona non ci interessa nulla e mai ci è interessato”. “Una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze”. Di Maio ha aggiunto che “c’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. È una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”.

“Siamo pronti alla sfida. Nelle prossime elezioni non si deciderà solo quale governo ma anche il destino della nostra democrazia,della collocazione internazionale del nostro Paese. Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi. Da subito tutti al lavoro,insieme,per fare vincere l’Italia migliore”, ha scritto su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Dal M5s anche Alessandro di Battista ha attaccato duramente Salvini in un post su Facebook. “Questo politicante di professione manda tutto all’aria per pagare cambiali a parlamentari terrorizzati dal taglio delle poltrone o agli amici del ‘suocero’ Verdini che se la fanno sotto per la riforma della prescrizione che entrerebbe a breve in vigore. Il bello è che dirà in Parlamento che non si possono fare queste cose perchè quelli del 5 Stelle lo trattano male poro amore. Spettacolo da vomito di chi si è mascherato da protettore del Popolo ma che è schiavo del sistema”.

La spaccatura profonda nel cuore del governo giallo-verde andata in scena in Senato con la bocciatura della mozione No Tav a firma 5Stelle, è diventata una voragine ieri sera a Sabaudia. Dove la tenuta dell’esecutivo ha traballato con il comizio di Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro dell’Interno ha detto che con gli alleati “negli ultimi mesi qualcosa si è rotto”. E pur sostenendo che mai gli uscirà “una parola negativa su Di Maio o Conte”, ha escluso “rimpastini o rimpastoni”.

Quindi, per il governo si è aperta una fase diversa, sfociata nelle ore convulse di oggi, da Di Maio che annulla tutti gli appuntamenti previsti, ‘per impegni istituzionali’ all’incontro tra il capo politico del Movimento 5 Stelle e i capigruppo D’Uva e Patuanelli a Palazzo Chigi. Dall’incontro tra il premier Giuseppe Conte e Mattarella all’ora di pranzo ( in cui il premier avrebbe ribadito la sua volontà di di non dimettersi ed eventualmente di parlamentarizzare la crisi) al flash dell’ANSA che riferisce il contenuto di una nota della Lega che parla di voto anticipato: “l’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni”. E ancora: “Tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav è solo l’ultima, irrimediabile certificazione”. Nel pomeriggio sempre la Lega smentisce indiscrezioni secondo cui Matteo Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte, mentre in un comunicato i 5 Stelle dichiarano: “la nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari”. Infine, prima della nota e della reazione di Di Maio, l’ingresso di Matteo Salvini a Palazzo Chigi per un vertice di un’ora con il premier, a cui ha dichiarao di voler andare al voto.

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