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La fine del primato degli azionisti e del profitto a tutti i costi

business roundtable

Al Business Roundtable, abbreviato in Brt, siedono duecento amministratori delegati di duecento tra le più influenti aziende e multinazionali americane. Nel 1997, scrissero che a guidare la filosofia delle loro imprese c’erano le parole (risalenti agli anni 70) di Milton Friedman, riassumibili, in maniera grezza, in “contano solo gli azionisti”. Ovvero, semplificando ancora, conta solo il profitto. Alan Murray, Ceo e presidente di Fortune, fa notare che nel nuovo ‘manifesto’ del Brt, la parola ‘azionisti’ (shareholders) non compare prima di altre 249 parole. Su un testo che in totale ne conta 300, nella versione originale, e che vira il timone dei colossi Usa verso i temi sociali e ambientali, a discapito della pura ricerca a tutti i costi del profitto a breve e lungo termine (ma senza dimenticarlo).

Scrive Murray che prima anche solo di nominare gli azionisti, il documento “parla della creazione di ‘valore per i clienti’, ‘investimento nei dipendenti’, promozione di ‘diversità e inclusione’, ‘rapporti equi ed etici con i fornitori’, ‘sostegno alle comunità in cui lavoriamo’ e ‘protezione dell’ambiente’. Si tratta di un grande cambiamento, di una svolta importante”.

Il nuovo documento si può trovare qui. Ci sono le firme, tra le altre, di Tim Cook della Apple e Jeff Bezos di Amazon, di James Quincey (Coca Cola), Giovanni Caforio (Bristol-Myers Squibb), Lachlan Murdoch(Fox, figlio di Rupert) Jamie Dimon (JpMorgan), Doug McMillon (Walmart).

La svolta dei pesi massimi (molti, non tutti) del capitalismo e del liberismo americano viene raccontata proprio da Murray qui. attraverso numeri e interviste, oltre ai retroscena che hanno portato alla decisione di produrre delle nuove lineee guida, di inseguire un nuovo “purpose”. Il documento, scrive, “è il risultato di un processo durato un anno, iniziato con una cena alla quale hanno partecipato un gruppo di giornalisti e che ha coinvolto CEO, accademici, Ong e leader politici. ‘È stato un viaggio”, afferma Alex Gorsky, CEO di Johnson & Johnson, che ha presieduto la serata. Ma è stato un viaggio necessario perché ‘le persone pongono domande fondamentali su come il capitalismo stia servendo la società’. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, che presiede la Business Roundtable, ha affermato che il documento riconosce come le imprese possano fare di più per aiutare l’americano medio”.

I nuovi propositi fondamentali del capitalismo americano, si legge nel documento del Business Roundtable, sono cinque:

  • “Offrire valore ai nostri clienti. Continueremo a promuovere la tradizione delle aziende americane: soddisfare o superare le aspettative dei clienti”.
  • “Investire nei nostri dipendenti. Un processo che inizia compensandoli equamente e fornendo importanti benefici. È incluso anche il supporto attraverso la formazione e l’educazione, che aiutano a sviluppare nuove competenze per un mondo in rapido cambiamento. Promuoviamo la diversità e l’inclusione, la dignità e il rispetto”.
  • “Trattare in modo equo ed etico con i nostri fornitori. Siamo impegnati ad essere dei buoni partner per le altre società, grandi e piccole, che ci aiutano a soddisfare le nostre mission”.
  • “Supportare le comunità in cui lavoriamo. Rispettiamo le persone nelle nostre comunità e proteggiamo l’ambiente adottando pratiche sostenibili in tutte le nostre attività”.
  • “Generare valore a lungo termine per gli azionisti, che forniscono il capitale che consente alle aziende di investire, crescere e innovare. Ci impegniamo per la trasparenza e l’impegno efficace con gli azionisti”.

Il valore generato dalle aziende, ribadisce il documento nella sua conclusione, deve arrivare a tutti: “ciascuno dei nostri stakeholder è essenziale. Ci impegniamo a fornire valore a tutti loro, per il futuro successo delle nostre aziende, delle nostre comunità e del nostro Paese”.

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