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Incarico a Conte: non sarà un governo ‘contro’

Contrastare l’aumento dell’Iva e l’evasione fiscale abbassando le tasse per costruire un Paese “dove (le tasse) le paghino tutti”. Questo il perno intorno al quale ruota il primo discorso ufficiale di Giuseppe Conte da premier incaricato del nuovo governo Pd-Cinquestelle.

Questa mattina “il presidente della Repubblica ha ricevuto alle 9:30 al palazzo del Quirinale il professor Giuseppe Conte al quale ha conferito l’incarico di formare il governo, Conte si è riservato di accettare”, afferma il segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti al termine dell’incontro tra Conte ed il Capo dello Stato.

Dopo la crisi proclamata dall’ex vicepremier leghista Matteo Salvini a ferragosto nella speranza di condurre il Paese verso nuove elezioni, inizia oggi il percorso che dovrebbe portare alla formazione di un governo espressione di un’alleanza giallo-rossa.

E verranno avviate oggi stesso “le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari”, ha specificato Conte dopo aver ricevuto l’incarico, sottolineando che ora la priorità è la manovra di bilancio, con riferimento alle criticità legate alla congiuntura economica e alla necessità di procedere speditamente alla formazione del governo. “Mi metterò subito all’opera per una manovra che contrasti l’aumento dell’Iva, tuteli i risparmiatori, dia una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale”, afferma. Dopo le consultazioni “mi dedicherò alla stesura del programma con le forze politiche che hanno espresso il sostegno e che ringrazio. Nei prossimi giorni tornerò per sciogliere la riserva” e, “in caso di esito positivo, per proporre la lista dei ministri”.

L’Italia che vorrebbe Conte “deve essere un Paese di riferimento nella protezione delle persone con disabilità, che non lasci che i giovani si disperdano con esperienze all’esterno ma che sia un Paese attraente per i giovani che sono all’estero, che veda un Mezzogiorno rigoglioso. Un Paese nel quale la pubblica amministrazione non sia permeabile alla corruzione, un Paese con una giustizia più equa ed efficiente dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno”. Insomma, “un Paese migliore, un Paese che abbia infrastrutture sicure, reti efficienti, che si alimenti con energie rinnovabili, che valorizzi i beni comuni, che integri stabilmente nella propria agenda politica il benessere eco-sostenibile, che rimuova diseguaglianze di ogni tipo”, sottolinea.

“Siamo agli albori di una nuova legislatura Ue e dobbiamo recuperare il tempo perduto per consentire all’Italia il ruolo da protagonista che merita. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente”, prosegue Conte. “Non sarà un governo ‘contro’ ma un governo per modernizzare il Paese e per i cittadini. Realizzerò un governo nel segno della novità è quello che richiedono anche le forze politiche”.

“Molto spesso negli interventi pubblici sin qui pronunciati ho evocato la formula di un nuovo umanesimo, non ho mai pensato fosse lo slogan di un governo ma l’orizzonte ideale del Paese”, conclude.

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