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Confidi Systema! accompagna la startup verso l’età adulta

Diecimila startup. Un risultato ‘storico’ che delinea un quadro italiano in cui le nuove realtà imprenditoriali sono in costante crescita. I dati di Infocamere evidenziano una situazione alla quale ci si è arrivati gradualmente dal 2012, complici le agevolazioni fiscali introdotte con il governo Monti. L’obiettivo condiviso da tutti è adesso quello di fare crescere queste realtà, di renderle solide. È anche per questo che sono sempre più le startup che ricorrono ai confidi, acronimo di ‘consorzio di garanzia collettiva dei fidi’, che svolge attività di prestazione di garanzie per consentire alle imprese di accedere più facilmente ai finanziamenti. Di questo si occupa ‘Confidi Systema!’, un intermediario finanziario nato il 1° gennaio 2016 dalla fusione di cinque importanti consorzi lombardi, alcuni dei quali presenti sul territorio dal 1959.

Dei 304,17 mln di euro di finanziamenti concessi da Confidi Systema! nel primo semestre del 2019, 29,4 mln erano diretti a startup, +72,3% rispetto ai dati rilevati nello stesso periodo del 2018. L’intermediario lombardo, infatti, si rivela sempre più attrattivo: negli ultimi 6 mesi si sono consorziate circa 890 nuove pmi e 350 startup. Ad approfondire il tema con Fortune Italia è Alessandro Spada, presidente di Confidi Systema!

Come nasce e cos’è Confidi Systema!?

I confidi, che esistono dalla fine degli anni ’60, sono aziende che servono alle pmi per migliorare l’accesso al credito. “Confidi Systema!” è il risultato di una moltitudine di operazioni straordinarie che hanno interessato confidi di settori e territori diversi e che ne hanno ampliato notevolmente sia la base sociale (oggi abbiamo poco meno di 55.000 imprese socie) sia il territorio di riferimento che abbraccia oggi tutto il Nord Italia e che ci vede discretamente impegnati nel Centro e marginalmente nel Sud.

Perché le startup hanno necessità di rivolgersi ai confidi per ottenere prestiti dalle banche?

Le start-up, in quanto imprese giovani e quindi non ancora consolidate, hanno maggiore necessità di essere accompagnate nella fase più delicata della loro vita. Noi facciamo proprio questo: offriamo consulenza utile ad individuare le soluzioni più adatte a soddisfare i diversi fabbisogni, offriamo assistenza per preparare il set informativo a supporto della domanda di finanziamento, e infine – ma non da ultimo – forniamo garanzie a copertura dell’80% del credito concesso dalla banca. In buona sostanza, accompagnandosi a noi una start-up, così come una pmi, aumenta (di molto) la probabilità di ottenere credito ma, soprattutto, sa di poter contare sulla forma finanziaria più adatta, rendendone quindi più agevole la gestione all’interno del ciclo aziendale.

Per quante startup avete lavorato fino ad oggi?

Dal 2016 ad oggi, Confidi Systema! ha deliberato complessivamente oltre 192 mln di euro in circa 2.660 operazioni a imprese in fase di startup. Le richieste sono state rivolte in particolare al sostegno degli investimenti, passando dai 18 mln di euro del 2016 ai 30,4 dei primi nove mesi del 2019 e al sostegno del capitale circolante con 212 operazioni concesse per 13,2 mln di euro di finanziamenti, cresciute a 960 linee per 64,4 mln di euro. In pratica ogni giorno dell’anno almeno quattro nuove start up crescono anche grazie al nostro supporto. Tutti i giorni facciamo valere il nostro peso contrattuale che deriva dalla forza dei nostri ratios patrimoniali ed economici nei confronti del mercato finanziario e dei suoi operatori. La nostra sfida è assistere il maggiore numero di imprese possibili, dando continuità alla nostra azione nel lungo termine. Obiettivo raggiungibile solo a fronte di una elevata qualità del lavoro.

Quali sono i nuovi canali che supportano il tessuto delle imprese italiane?

L’Italia è notoriamente un Paese ‘bancocentrico’. Da pochi anni si stanno introducendo nuove soluzioni di finanziamento sicuramente interessanti, il cui peso relativo è tuttavia ad oggi ancora molto contenuto. Per una pmi, dovendo escludere per ovvie ragioni la Borsa, ma anche il private equity, le soluzioni possibili oggi riguardano il mercato: la possibilità di emettere prestiti obbligazionari nella forma di MiniBond o MicroBond. Alternativamente, si sta creando un settore nuovo sempre più partecipato nell’ambito Fintech, la finanza digitale, che unisce piattaforme altamente tecnologiche a servizi in campo finanziario. Come Confidi Systema! già dal 2016 siamo impegnati, direttamente e con numerose partnership, sia sul fronte del mercato che sul fronte del Fintech, sempre nell’ottica di ampliare i canali di accesso e le soluzioni di credito per le pmi.

Cosa prevedete per il futuro?

Il mondo delle imprese, da una parte, e il sistema regolamentare delle banche e degli intermediari finanziari (confidi compresi), dall’altra, stanno attraversando profondi cambiamenti. Per questo crediamo che la realtà dei confidi possa ritagliarsi uno spazio importante nel ruolo di connettore tra economia reale e risparmio, grazie anche ai minori tassi di deterioramento del credito intermediato rispetto al canale bancario. Siamo impegnati ad ampliare la nostra operatività a servizio delle imprese incrementando l’attività di garanzia nel quadro di un costante mantenimento dell’equilibrio patrimoniale e adeguando il nostro modello organizzativo attraverso la realizzazione di investimenti nella rete distributiva. A questo si unisce la diversificazione del business e la ricerca di nuovi partner con l’obiettivo di trasformare Confidi Systema! in un hub della finanza d’impresa. Obiettivo ambizioso ma si tratta di una sfida alla nostra portata.

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