Il coronavirus continua ad affondare le Borse mondiali. E le previsioni nel caso in cui la pandemia diventi globale, sono grigie. Mille miliardi di euro: questo è quanto potrebbe arrivare a costare il coronavirus all’economia globale. Si tratterebbe dell’1,3% del Pil mondiale. Gli scenari disegnati dall’osservatorio di Oxford Economics registrano l’impatto su consumi, viaggi e turismo, seguiti da effetti a catena sui mercati finanziari e investimenti. Il costo finale dell’epidemia potrebbe andare da 400 mld di dollari, pari allo 0,5% del Pil mondiale, in caso di scenario contenuto fino a 1.100 miliardi.
Intanto la Borsa di Milano, per i timori di una recessione peggiore del previsto nel 2020, scivola ai minimi da cinque mesi (ottobre 2019) perdendo il 3,5%, mentre Londra e Parigi crollano del 4%. L’avvio in pesante ribasso di Wall Street ha peggiorato il clima sui mercati globali: il Dow Jones perde il 3%, il Nasdaq lascia sul terreno il 3,5%.
Nel caso di contagio limitato all’Asia e a al primo semestre 2020 dopo una brusca caduta iniziale, entro la fine del 2021 il Pil mondiale dovrebbe recuperare i livelli previsti con impatti sulla produzione concentrati in Asia. Nello scenario globale, le economie del G7 mostrano notevoli impatti negativi, con recessioni tecniche negli Stati Uniti e nella zona euro già nel primo semestre 2020.
L’osservatorio ricorda come l’epidemia di coronavirus abbia già avuto un significativo effetto portando a ridurre le previsioni del pil 2020 al +5,4% dal +6% iniziali. In entrambi i casi, comunque, rassicura Oxford Economics, “la ripresa sarebbe rapida, con la pandemia che infligge uno shock acuto ma breve all’economia mondiale”.