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Coronavirus, Bitcoin può essere un rifugio?

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L’emergenza coronavirus sta scatenando conseguenze non irrilevanti per l’economia mondiale. Esiste un’economia parallela che invece continuerebbe (e il condizionale è d’obbligo) a proseguire il suo percorso senza troppi intoppi. Stiamo parlando dei Bitcoin: la criptovaluta, secondo alcuni esperti, rappresenta un investimento capace di proteggere il portafoglio dai cosiddetti “cigni neri” e potrebbe essere dunque un rifugio per l’investitore se il nuovo virus continuasse a propagarsi nello spazio e nel tempo. La possibilità che il sistema dei bitcoin si incastri nel cul-de-sac della recessione sembra più remota. Perché? Lo abbiamo chiesto a Christian Miccoli, pioniere dell’online banking in Italia, fondatore ed ex Presidente di “Che Banca!” e dal 2015 founder e Co-CEO di Conio, startup innovativa operante in ambito fintech (fondata insieme a Vincenzo Di Nicola) che consente di avvicinarsi al mondo Bitcoin con semplicità attraverso un’app.

“Il Bitcoin – afferma a Fortune Italia Christian Miccoli – non appartiene a nessun Paese. L’algoritmo alla base del sistema è stato creato in modo che vengano prodotti in totale 21.000.000 di Bitcoin. Con le monete tradizionali, invece, la massa monetaria è influenzata dalle banche centrali. Ogni volta che una di queste immette liquidità sul mercato, diminuisce il potere d’acquisto della moneta stessa. Inoltre – continua Miccoli – il Bitcoin è scorrelato dai mercati tradizionali. Per questi ultimi, infatti, uno dei principali mover sono proprio le banche centrali: quando si verificano cigni neri come il Covid-19, sono costrette ad intervenire influenzando l’andamento del mercato azionario e obbligazionario. Il Bitcoin si muove secondo logiche diverse: essendo regolata la quantità di moneta in modo che non vengano generati più di 21 milioni di Bitcoin, il suo valore dipende solo dalla domanda del mercato. Il fatto che il Bitcoin sia scorrelato dai mercati tradizionali, lo rende un ottimo asset anche per diversificare un portafoglio di investimenti”.

Il possibile orizzonte di una crisi ha generato molta incertezza sulle decisioni di spesa ed investimento ma non ha prodotto particolari movimenti sulla criptovaluta, fino ad ora. “Facendo un discorso più generale – afferma Miccoli -, la tensione del sistema finanziario con cui conviviamo (con un Pil mondiale a 60mila miliardi di dollari e asset finanziari a circa il quadruplo) rappresenta un equilibrio fragile che i piccoli, o grandi, cigni neri che ciclicamente si affacciano sulla scena, rischiano di far saltare”. Le banche centrali hanno deciso di provare a placare la situazione immettendo più liquidità. Secondo Christian Miccoli “gli effetti di queste manovre rischiano di condurre a un ulteriore indebolimento del sistema, incrementando il rischio di inflazione e di bolle finanziarie. Al contrario, il Bitcoin, essendo un bene scarso come l’oro, è un’ottima riserva di valore”. La criptovaluta rappresenta l’unico strumento che consente di effettuare reale trasferimento di moneta e non di credito (come avviene nel caso dei pagamenti con carta o bonifico intermediati dalle banche tradizionali), è caratterizzata da un’offerta fissa, mentre la domanda dipende da fattori diversi ma che non sono correlati con quello che accade agli asset class tradizionali. Ciò che è certo, è che il Bitcoin, oltre ad essere utile perché consente di diversificare il rischio di portafoglio, sta per affrontare un nuovo halving, fenomeno che avviene ogni 4 anni e che, in passato, ha sempre portato effetti molto positivi sul suo valore.

È naturale come anche la criptovaluta non sia interamente immune da rischi e conseguenze. “Fenomeni come l’allarme Coronavirus – dice il co-ceo di Conio – polarizzano molto l’attenzione, con la conseguenza che nel breve termine gli investitori tendono a fermarsi. È una reazione dettata dal panico. Anche il mercato del Bitcoin è fatto di investitori, e in un momento di ‘isteria collettiva’ è difficile prevedere che cosa accadrà nel breve termine. Questa moneta può essere un rifugio e l’aspettativa è che nel medio termine rimanga stabile o aumenti di valore, ma non possiamo ovviamente predire cosa accadrà nei prossimi giorni”.

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