Cerca
Close this search box.

Coronavirus, lo sport in chiusura

stadi stadio calcio mascherine

Soldi, soldi, soldi. Dall’Italia all’Europa, Stati Uniti, fino ovviamente all’Oriente, il Coronavirus provoca enormi perdite economiche allo sport mondiale. Il contagio, la paura, l’allarme è ovunque, i grandi eventi a pioggia vengono rinviati, se non annullati. Con perdite sul ticketing, sul marketing, sul merchandising. In Italia tutto o quasi gira intorno al campionato di Serie A, che potrebbe fermarsi dopo il Consiglio straordinario della Figc in programma a Roma tra due giorni, mentre il weekend in corso, tra uno sciopero schivato dei calciatori e il tiramolla grottesco tra Lega e Governo, è rimasto in piedi per Juventus-Inter, gara da cinque milioni di euro di incasso ma che si giocherà a porte chiuse.

L’eventuale stop al campionato porta perdite ai club (per Sporteconomy ogni partita saltata di Serie A costa alle società tra i 100 mila e 300 mila euro tra cibo, bevande, merchandising, escluso il ticketing) e c’è apprensione anche per la fase finale di Champions League e per gli Europei al via il 12 giugno. L’evento, prima della furia Coronavirus, dovrebbe generare (Sporteconomy), un flusso di affari intorno ai 2,5 miliardi di euro, oltre 600 milioni in più rispetto all’edizione di quattro anni fa. E dopo gli Europei c’è l’International Champions Cup, la preseason con i top club europei e italiani, tra Stati Uniti e Oriente.

Dalla Premier League i primi rumours: il Tottenham sarebbe sul punto di disdire la sua presenza in una partita a Seul. E la Bbc ha riportato che il torneo potrebbe essere svolto con un format light, la trasferta in Asia non stuzzica nessuno, nonostante i ritorni di cassa: un rapporto stilato dal quotidiano tedesco Der Spiegel ha stimato in 14 milioni di dollari il compenso per un trittico di partite di pre season del Barcellona in Nordamerica. Ma in Italia non è solo il calcio a riportare danni economici: è a rischio il Giro d’Italia, al via il 9 maggio, che muove un giro d’affari di circa 500 milioni di euro.

Dalle due ruote al tennis oltre Oceano, tra qualche giorno dovrebbe prendere il via torneo di tennis di Indian Wells, in California – che ha proclamato nei giorni scorsi lo stato di emergenza -, il primo Master 1000 stagionale con i migliori al mondo, evento da circa 20 milioni di euro di soli montepremi, con un giro di affari di quasi 100 milioni di euro complessivi. Raccattapalle con i guanti bianchi, un protocollo sulla sicurezza quasi maniacale, l’organizzazione smentisce ipotesi di rinvio, garantisce il rimborso degli tagliandi, oppure un posto sugli spalti per l’edizione del prossimo anno.

E sempre negli Stati Uniti delle cinque leghe major – la Nfl che riprende a settembre, poi Nba, Mls, Nhl e Mlb, al via in estate – che si preparano, nonostante il parere negativo delle stelle (come Lebron James, Los Angeles Lakers) a una parte del torneo anche a porte chiuse, c’è il rischio che salti la March Madness, la fase finale della stagione dello sport collegiale di basket. Dal 17 marzo, 67 partite in 14 città, il motore finanziario dell’Ncaa, che lo scorso anno ha generato, tra diritti televisivi e marketing, quasi 850 milioni di dollari.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.