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Coldiretti: con il Coronavirus un milione di nuovi poveri

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Prima i dati diffusi dall’Istat: in Italia nel 2019 si sono registrati 1,7 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta, ovvero 4,6 milioni di persone in tutto. A quest’ultimo numero, ora, vanno aggiunti i nuovi poveri, quelli creati dai primi mesi del 2020, funestati dall’arrivo del Coronavirus, dal lockdown mondiale e dalla crisi economica che ha provocato. Secondo Coldiretti, parliamo di un altro milione di persone in condizioni di povertà.

 

Il dato di partenza dell’Istat è quello di quasi 1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta con una incidenza pari al 6,4% (7,0% nel 2018), per un numero complessivo di quasi 4,6 milioni di individui (7,7% del totale, 8,4% nel 2018). Ora, la pandemia di coronavirus “negli ultimi mesi ha fatto salire di oltre un milione i nuovi poveri che nel 2020 hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata all’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro”, dice la Coldiretti, che basa la sua stima sul numero di persone che hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead distribuiti da associazioni caritatevoli. Dati che, stando alla Coldiretti, “registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto. Fra i nuovi poveri nel 2020 ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie”. Persone e famiglie che, precisa la Coldiretti “mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la Penisola ma le maggiori criticità si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia ma situazione diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria, secondo gli ultimi dati Fead”.

 

Per la Coldiretti, si tratta di “un’emergenza sociale senza precedenti dal dopoguerra contro la quale si è attivata la solidarietà per rafforzare gli interventi sul piano alimentare a chi si trova in difficoltà. Quasi 4 italiani su 10 (39%) dall’inizio dell’emergenza hanno dichiarato di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori con la spesa sospesa, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Un milione di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero in dono dagli agricoltori di Campagna Amica ai piu’ bisognosi nell’ambito dell’iniziativa la ‘spesa sospesa’ operativa lungo tutta la Penisola”. Si tratta, spiega la Coldiretti, “della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento.

 

Tra i tanti dati offerti dall’Istat sulla situazione aggiornata al 2019, intanto, ne emergono alcuni particolarmente interessanti. Ad esempio: la povertà riguarda più i giovani che gli anziani. Le famiglie di giovani hanno più frequentemente minori capacità di spesa poiché dispongono di redditi mediamente più bassi e hanno minori risparmi accumulati nel corso della vita o beni ereditati. La povertà assoluta riguarda l’8,9% delle famiglie in cui la persona di riferimento ha tra i 18 e i 34 anni e il 5,1% di quelle con persona di riferimento oltre i 64 anni. Rispetto al 2018 l’incidenza di povertà scende dall’8,3% al 6,9% per le famiglie con persona di riferimento fra i 45 e 54 anni, aggiunge ancora l’Istat.

 

In generale, dopo quattro anni di aumenti, nel 2019 si riducono per la prima volta il numero e la quota di famiglie in povertà assoluta pur rimanendo su livelli molto superiori a quelli precedenti la crisi del 2008-2009. Il Codacons, commentando i dati Istat, ha fatto notare che nel 2008 il numero di individui in condizione di povertà assoluta era fermo a 2,8 milioni, “ciò significa nel periodo 2008-2019 i poveri in Italia sono aumentati del +64%. Tuttavia i numeri odierni dell’Istat sono destinati ad essere spazzati via e appaiono già superati: l’emergenza coronavirus determinerà una impennata della povertà nel nostro paese, con numeri che purtroppo risulteranno in forte crescita nel 2020”.

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