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Coronavirus: dilagano i contagi, sopra quota 15mila

Dilagano i contagi da Coronavirus. Sono 15.199 i casi nelle ultime 24 ore e 127 morti. In forte aumento rispetto a ieri, quando erano stati 89 i decessi e 10.874 i nuovi casi. Nuovo record anche per i tamponi, oltre 177mila. In queste condizioni, è prevedibile che possa arrivare una ulteriore stretta alla libertà di circolazione e alle attività a rischio già nel prossimo weekend.

 

L’obiettivo resta quello di evitare un lockdown nazionale, come ribadito dal premier Giuseppe Conte, durante l’informativa al Senato sull’ultimo Dpcm. “Le scelte compiute nei mesi scorsi ci consentono al momento di evitare chiusure generalizzate e diffuse su tutto il territorio nazionale, di pervenire all’arresto dell’attività produttiva e lavorativa, alla chiusura delle scuole e degli uffici pubblici”. Il Presidente del Consiglio si rivolge quindi direttamente agli italiani. “Bisogna sforzarci tutti a limitare il contagio, limitare gli spostamenti non necessari: se faremo questi sacrifici eviteremo interventi più gravosi. Sono fiducioso che avremo la serenità e l’impegno necessari”.

 

Conte fa anche riferimento al paragone con la situazione di marzo, quando la diffusione del Coronavirus ha portato al lockdown. “L’evolversi dell’epidemia ha reso necessario un nuovo Dpcm con misure restrittive. La strategia per contrastare la seconda ondata non può essere la stessa della primavera: l’Italia oggi è in una situazione diversa da marzo. Allora non avevamo strumenti diagnostici, oggi siamo più pronti grazie al lavoro e al sacrificio di tutti. Ringrazio in particolare le donne e gli uomini della Protezione civile e il commissario Arcuri”.

 

Ma da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, arrivano valutazioni preoccupate e severe nei confronti della gestione politica dell’emergenza. “Milano, Napoli, probabilmente Roma sono già fuori controllo sul piano del contenimento dell’epidemia, cioè test e tracciamento. Quando non riesci a contenere devi mitigare, ossia devi bloccare la mobilità”. Quindi, il passaggio più duro. “Dobbiamo resettarci per prendere le decisioni giuste al momento giusto e non quando è troppo tardi. È chiaro che se si decide quando ci sono le bare è facile, la gente sarà spaventata, ma sono decisioni che vanno prese due, tre, quattro settimane prima. La politica sia coraggiosa, se non hai sicurezza e salute non puoi avere una buona economia”.

 

 

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