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Accordo fatto, è Brexit condivisa

L’accordo tra Ue e Regno Unito è stato raggiunto. Scongiurato il no deal, la Brexit ha regole condivise. “L’accordo è fatto”, ha scritto in un tweet il premier britannico, Boris Johnson, che ha postato una foto con entrambi i pollici rivolti verso l’alto.

 

Bruxelles. Con il Regno Unito “abbiamo trovato un accordo equilibrato sulla relazione futura. La strada è stata lunga e tortuosa, i negoziati sono stati molto difficili. E’ un accordo per il quale valeva la pena di battersi: permetterà di evitare disagi enormi per lavoratori, viaggiatori e imprese dopo il primo gennaio” ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in videoconferenza stampa a Bruxelles. “Protegge gli interessi dell’Ue – ha continuato von der Leyen – e credo che sia anche nell’interesse del Regno Unito. Pone fondamenta solide per un nuovo inizio con un amico di lunga data e farà in modo che finalmente ci possiamo lasciare la Brexit alle spalle: l’Europa continua ad avanzare”. “Abbiamo detto chiaramente che se il Regno Unito vuole accesso al mercato unico senza quote né dazi, allora sono liberi di decidere. Se seguono le regole, bene, c’è il level playing field. Se non vogliono seguire le regole, allora ci saranno quote e dazi: c’è un prezzo da pagare” ha sottolineato la presidente della Commissione Europea confermando che, come aveva anticipato il copresidente dei Verdi Philippe Lamberts, l’accordo sulla relazione futura include un meccanismo di garanzia reciproca, per evitare che le imprese britanniche possano avere accesso al mercato unico violando gli standard Ue.

 

Londra. Tutto quello che era stato promesso ai britannici con il referendum del 2016 e con le elezioni dello scorso anno è stato raggiunto con questo accordo”, ha commentato Downing Street. “Abbiamo ripreso il controllo del nostro denaro, frontiere, leggi, commercio e delle nostre acque di pesca”. “L’accordo è una notizia fantastica per famiglie e imprese ovunque in Gb”, si sottolinea. “Abbiamo firmato il primo accordo commerciale senza dazi e senza quote, un risultato mai raggiunto nell’Ue. E’ l’accordo più vasto mai firmato da ognuna delle due parti, include scambi per 668 miliardi di sterline (dato del 2019)”, ha precisato Downing Street, sottolineando che “dal prossimo primo gennaio avremo piena indipendenza politica ed economica”. “L’accordo garantisce anche che la Gran Bretagna non sia più il satellite dell’Unione europea, che non siamo più legati alle regole dell’Ue, che la Corte di giustizia europea non avrà più un ruolo e che abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati per il ritorno della sovranità”, si legge ancora nel comunicato di Downing Street in cui si rivendica che “questo grande accordo è stato raggiunto in tempi record e in condizioni estremamente difficili”. “Un sistema per il controllo dell’immigrazione ci ridarà il controllo totale di chi entra in Gran Bretagna e la fine del libero movimento delle persone”. L’accordo “protegge l’integrità del nostro mercato interno e il posto che spetta all’interno di questo mercato all’Irlanda del Nord”. “Abbiamo fatto la Brexit e possiamo godere dei vantaggi delle fantastiche opportunità disponibili per noi come Paese indipendente, in grado di definire accordi commerciali con altri partner nel mondo”.

 

Johnson – E’ “un accordo sullo stile di quello del Canada”, che “proteggerà posti di lavoro” nel Regno Unito e permette di “riprendere il controllo delle nostre leggi e del nostro destino” ha detto il premier britannico Boris Johnson. Nonostante i dibattiti siano stati “feroci”, l’intesa “è un buon accordo per l’intera Europa” perché “non sarà male per l’Ue, secondo me, avere un Regno Unito prospero alle porte” ha affermato il premier britannico. L’accordo per le relazioni commerciali fra Londra e i Paesi europei raggiunto oggi a Bruxelles “offrirà una nuova stabilità a una relazione non sempre facile” con l’Unione europea, ha dichiarato Boris Johnson. Poi, si è rivolto all’Unione europea: “Saremo vostri amici, alleati, sostenitori e vostro primo mercato. Questo Paese rimarrà culturalmente, storicamente, strategicamente e geologicamente attaccato all’Europa”.

 

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