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Porcaro (Cortilia): Covid ha fatto capire importanza sostenibilità

Di Luxury&FinanceSostenibilità ambientale e socio-economica: intorno a questi cardini si sviluppa il modello di Cortilia, food-tech company fondata nel 2011 da Marco Porcaro, che rafforza il proprio impegno nel dare vita a una comunità aziendale che possa diffondere una cultura improntata all’inclusione, all’etica e, appunto, alla sostenibilità. Valori, e conseguenti risultati, che hanno acceso l’interesse di molti fondi e più di recente di Renzo Rosso, che con la sua società di investimenti, la Red Circle Investments, ha sottoscritto con altri l’ultimo round da 34 milioni di euro. Nel 2020 Cortilia ha fatturato 33 milioni di euro, con una crescita del +175% rispetto al 2019. Attualmente l’azienda collabora con oltre 250 piccoli e medi produttori e dà impiego a 50 dipendenti diretti e oltre 200 collaboratori nell’indotto. Nel 2021 ha in programma l’inaugurazione di una nuova sede “green” di 50.000 mq alle porte di Milano.

 

Come è nato l’incontro con Renzo Rosso?

“L’incontro con Renzo Rosso è nato grazie alla condivisione delle passioni e dei valori che entrambi riteniamo fondamentali come qualità, innovazione e sostenibilità. Per Red Circle rappresentiamo la naturale evoluzione di un percorso e impegno nel settore: Cortilia sposa il concetto di prodotti di qualità e sostenibili con l’innovazione digitale, pilastri della loro visione del futuro. Da parte nostra, crediamo che l’ingresso nel nostro capitale di un imprenditore come Renzo Rosso, con il suo spirito d’innovazione e la sua esperienza, non possa che darci un grande valore aggiunto e contribuire a costruire un futuro di successo per Cortilia”.

 

Al nuovo round di investimento hanno partecipato, oltre a Red Circle, anche altri fondi. Quali?

“L’ultimo round di finanziamento del valore di 34 milioni, annunciato a gennaio 2021, è stato sottoscritto da Red Circle Investments, società di investimenti di Renzo Rosso e dai partecipanti al precedente round di Cortilia avvenuto nel 2019: Indaco Ventures, il maggior fondo di venture capital in Italia; Five Seasons Ventures, il primo fondo di venture capital paneuropeo specializzato nel food-tech; Primomiglio, gestore specializzato in fondi di venture capital tecnologico early stage e P101 SGR, primo investitore istituzionale di Cortilia, dalla sua costituzione, attraverso i veicoli P101 e ITALIA 500 (fondo di venture capital istituito da Azimut Libera Impresa SGR e gestito da P101)”

 

Siete diventati società Benefit. Può spiegarci di più dell’importanza della responsabilità sociale di impresa per voi e comunque anche alla luce di quanto è successo con la pandemia e con quella che sembrerebbe essere stata stata la causa scatenante?

“La pandemia ha messo ulteriormente in luce una necessità che già da tempo è sotto gli occhi di tutti, ovvero quella di fare business in modo responsabile. Cortilia è attenta alla sostenibilità ambientale e socio-economica sin dalla sua nascita: ci impegniamo fortemente nella selezione di produttori a filiera corta che operino secondo pratiche rispettose dell’ambiente, prediligendo la stagionalità e ricercando sempre le soluzioni più ecologiche per il confezionamento dei prodotti, siamo attenti alla questione dello spreco alimentare e a proporre un prezzo che sia equo. Di fatto, quindi, la nostra trasformazione in Società Benefit non fa altro che rafforzare ulteriormente la nostra dichiarazione di intenti e confermare l’impegno sempre maggiore nei confronti di queste tematiche. Il nuovo statuto prevede diverse finalità di beneficio comune che perseguiremo: dalla riduzione dell’impatto ambientale diretto e indiretto, alla promozione del modello a filiera corta per lo sviluppo dei produttori locali; dalla trasparenza e corretta informazione fino alla sensibilizzazione dei consumatori verso uno stile di vita sostenibile; dal coinvolgimento e l’ascolto degli stakeholder nei processi decisionali, fino alla creazione di una comunità aziendale che possa diffondere una cultura improntata all’inclusione, all’etica e alla sostenibilità”.

 

Le nuove risorse verranno impiegate per la crescita. In quali regioni in particolare e con quali obiettivi?

“Le nuove risorse finanziarie raccolte ci consentiranno di incrementare la crescita e sviluppare ulteriormente il servizio sul territorio, servendoci delle migliori tecnologie e innovazioni per operare secondo i più alti standard di qualità e sostenibilità. Attualmente, il servizio di Cortilia è diffuso in Lombardia (nelle province di Milano, Monza e Brianza, Varese, Como, Pavia, Lodi, Bergamo, Brescia), in Piemonte (nella provincia di Novara e a Torino) e in Emilia-Romagna (Bologna, Modena, Piacenza, Parma e Sorbolo), con l’obiettivo di espansione su altre Regioni. Da sempre, l’ampliamento del servizio Cortilia avviene in modo graduale, poiché qualsiasi crescita – anche in termini di aree servite – non deve in alcun modo scendere a patti con gli alti standard qualitativi che ci contraddistinguono. Le nuove risorse, inoltre, saranno di supporto a uno dei progetti più imminenti per noi, in programma nel 2021: l’inaugurazione di uno spazio multifunzionale di 50.000 mq alle porte di Milano – apriremo la nuova sede Cortilia nel comune di Cassina De’ Pecchi – per ospitare tutti i team di lavoro, creare maggiori sinergie e offrire un servizio ancora più efficiente. Il nuovo headquarter sarà un sito “green” in linea con le nuove esigenze e modalità lavorative e con gli standard delle più importanti certificazioni in ambito di efficienza energetica e impronta ecologica. L’impianto sarà dotato di un sistema energetico fotovoltaico di ultima generazione e un insieme di accorgimenti strutturali volti a efficientare i consumi energetici. Inoltre, sarà circondato da un’area verde, che in parte vorremmo destinare a progetti di tutela e promozione della biodiversità e attività didattiche, da condividere con le comunità locali”.

 

Quanto Cortilia e realtà come la vostra sono state importanti nel lockdown, anche a sostegno dei produttori?

“Durante il lockdown, consapevoli dell’importanza di un servizio come il nostro per agevolare la vita delle persone, abbiamo lavorato senza sosta per assicurare la continuità dell’approvvigionamento e delle consegne, cercando di mantenere inalterati i nostri standard, nel rispetto delle indicazioni emanate dalle Autorità. Siamo riusciti a gestire il picco eccezionale della domanda grazie al supporto dei produttori, partner di eccellenza che meritano tutto il nostro appoggio. In questo periodo difficile era per noi essenziale sostenerli e aiutarli, soprattutto nel caso di quelle aziende che, avendo come principali clienti ristoranti, bar e gastronomie, o avendo loro stessi questo tipo di attività, hanno subito e stanno subendo maggiormente l’impatto economico delle misure per il contenimento del Covid-19. Per fare ciò, ad esempio, abbiamo reso disponibile sulla piattaforma la nuova categoria “Fianco a Fianco”, una vetrina permanente che mette in risalto una selezione di prodotti e invita gli utenti a scegliere queste piccole realtà, per far continuare le loro storie di coraggio e passione. L’iniziativa ci consente di dare ulteriore visibilità ai produttori che ne hanno più bisogno, offrire loro un canale di vendita sempre attivo e incoraggiarli a continuare a credere nei propri sogni: per agevolare il più possibile queste aziende in un momento storico per loro estremamente complicato, abbiamo inoltre deciso di ridurre i tempi di pagamento, cercando così di dare un ulteriore aiuto concreto”.

 

Che accelerazione ha impresso la pandemia sul business?

“La pandemia ci ha imposto in primis l’adattamento a un picco di domanda inaspettato che ci ha obbligati ad accelerare – per quanto possibile e nel rispetto dei ritmi della natura – i nostri processi. In secondo luogo la crisi sanitaria ha poi aperto gli occhi su quella ambientale, stimolando la coscienza di molte aziende e dando un ulteriore impulso a quelle che, come la nostra, hanno messo la sostenibilità al centro del proprio business”.

 

Quanto di strutturale lascerà la pandemia sulle nuove modalità di acquisto online?

“Questa situazione di crisi ha avuto tra i suoi effetti anche quello di rompere molti pregiudizi e diffidenze nei confronti dell’e-commerce. Lo sdoganamento del digitale ha portato a un vero e proprio consolidamento delle abitudini di spesa: lo conferma un sondaggio tra gli utenti che abbiamo realizzato alla fine del 2020. Secondo quanto emerso, infatti, nonostante per più della metà delle persone la frequenza della spesa alimentare sia rimasta la stessa (54%), sono cambiati i canali di acquisto. Se il 77% degli utenti ha risposto che prima della pandemia sceglieva il supermercato per i propri acquisti alimentari Spesso o Sempre, solo il 49% ha confermato di fare la spesa al supermercato Spesso o Sempre anche attualmente. Allo stesso modo, sono significativamente variati anche i dati relativi alla spesa online, da molti sperimentata per la prima volta durante la fase più critica dell’emergenza sanitaria per l’impossibilità di uscire di casa. Il 54% del campione ha affermato che prima del lockdown faceva la spesa online Raramente o Mai; questa percentuale ora è scesa al 13%, mentre il 25% preferisce l’online Sempre e il 61% Spesso. L’accelerazione che ci aspettavamo sta quindi avvenendo”.

 

Le consegne a domicilio sono state un aiuto anche per il lavoro. Con i negozi e le attività chiuse hanno offerto la possibilità a molti di continuare a lavorare. Quanto personale avete per la consegna e come è contrattualizzato?

“Per questa attività ci avvaliamo da anni della collaborazione di storici operatori con modello cooperativistico e di primarie società di trasporto. Il contratto applicato è quello della Logistica e Trasporto. Non ci avvaliamo di collaborazioni riconducibili al modello ‘GIG Economy'”.

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