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Casa, il mercato cambia ma la domanda regge

La casa sempre più come bene di investimento e luogo di benessere e sicurezza. Dopo un anno di Covid-19 si conferma il trend registrato nel 2020. Con alcune differenze e, soprattutto, perplessità in seguito alle difficoltà registrate nel nostro Paese anche durante i primi mesi del 2021. Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio Studi Tecnocasa, il mattone regge, è resiliente e la domanda immobiliare è vivace, non si è fermata bensì si è modificata. Nel secondo semestre del 2020 i valori immobiliari hanno evidenziato in Italia un leggero ribasso: -0,5%. In generale le quotazioni delle aree centrali sono diminuite di più rispetto a quelle semicentrali e periferiche. Le motivazioni sono da ricercare in un calo dell’acquisto per investimento (che spesso si indirizzava verso le zone centrali). Non trascurando, naturalmente, che lo smart working, con la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo, ha spostato l’interesse per il mattone dal centro alle zone più periferiche.

Ma in che direzione stiamo andando? Qual è la situazione ad un anno dall’inizio della pandemia? Lo abbiamo chiesto a Luigi Sada, amministratore delegato di Tecnocasa Franchising SpA, il maggior gruppo di agenzie di intermediazione immobiliare con 2.500 punti vendita in Italia e oltre 30 anni di esperienza sul mercato.

“Questo momento di incertezza e difficoltà ha messo e sta mettendo a dura prova il nostro Paese – afferma Sada a Fortune Italia -. Tuttavia ha fatto anche comprendere le capacità e le forze che, come persone e come aziende, abbiamo per superarlo ed uscirne nel migliore dei modi. Sul comparto casa l’emergenza sanitaria ci ha permesso di prendere ancora più consapevolezza della sua importanza come bene primario e bene ‘rifugio’ in tutti i sensi. Di conseguenza la centralità dell’immobile è emersa ancora più prepotente, così come confermato anche dalle nostre analisi che mostrano la forte volontà di migliorare l’attuale situazione abitativa o valutare l’acquisto di una soluzione più vicina alle mutate e nuove esigenze che il lockdown ha scatenato”.

“Anche come Gruppo Tecnocasa – continua l’AD – non abbiamo mai arrestato la nostra crescita, continuando a mettere in campo tutte le forze e gli strumenti necessari per attraversare al meglio il delicato momento economico. Continuiamo ad essere focalizzati sullo sviluppo sostenibile delle nostre reti nell’ottica della centralità del cliente attraverso un costante impegno orientato all’innovazione dei processi e dei servizi per reagire con prontezza e agilità, dando un vantaggio competitivo alle agenzie ed un servizio affidabile ed efficiente al cliente”.

Secondo Fabiana Megliola, responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, “la seconda parte del 2020 registra un mercato immobiliare abbastanza stabile, pronto a ripartire ma trattenuto da incertezza e prudenza, conseguenze dell’alternanza dei periodi di lockdown“. Motivo per il quale gli italiani cercano sempre di più case ampie e con spazi esterni. Ci si è resi conto dell’importanza di balconi, terrazzi, spazi che permettono di uscire di casa, senza uscire di casa. Secondo l’Ufficio Studi, la domanda per investimento appare ancora molto attenta: “La casa – continua Megliola – è considerata un valido impiego del capitale ma ponderare la scelta su cosa e dove acquistare è sempre più determinante. Si confermano difficoltà in tutte quelle località o zone di città in cui, in passato, c’era stata una forte domanda di acquisto di immobili da destinare alla ricettività e in tutte quelle realtà in cui l’economia ed il mercato del lavoro iniziano ad evidenziare segnali di sofferenza che, a detta dei professionisti della nostra rete, non sarebbero ancora del tutto manifesti ed evidenti”.

E se Milano segna un +0,8% rispetto al I semestre 2020, Roma vede un lieve calo con -0,9%. I capoluoghi di provincia segnalano una contrazione dei valori dello 0,4% con diverse città i cui prezzi sono in recupero, in particolare quelle più a “misura d’uomo”, con una buona offerta di servizi e, in generale, in grado di garantire una buona qualità di vita e di offerta immobiliare (soluzioni indipendenti o nuove costruzioni).

La pandemia, e il conseguente sempre maggior utilizzo di lavoro da remoto, ha dato linfa alla compravendita nell’hinterland delle grandi città, anche se rispetto al primo semestre del 2020 si chiude con un ribasso dei valori dello 0,5%. Si segnala una buona performance dell’hinterland di Milano (+0,9%) e di quello di Verona (+0,7%), mentre Roma registra un -0,8%.

Secondo Daniele Scatassi, Affiliato di Guidonia (RM), si registrano “dati positivi soprattutto nella tipologia di acquirenti. In grande aumento l’importo versato come anticipo. Prima della pandemia la percentuale di acquirenti con una richiesta al 100% di mutuo era la maggioranza, ora riscontriamo un aumento di clienti con più liquidità. Quello di oggi è un mercato più attento. Le persone che sono alla ricerca di casa lo fanno in modo più deciso e con esigenze a breve scadenza. Se prima la richiesta per i 3 locali era la maggioranza oggi, dopo la pandemia, è diventata una normalità. I clienti hanno conosciuto i grandi limiti dei propri immobili avendo l’opportunità di viverli in maniera costante. Nascono richieste per la ricerca di immobili con spazi utili agli orari dedicati allo smart working. Ovviamente tutti gli spazi esterni oggi aiutano ad aumentare il valore di un immobile in modo decisivo. Visto che nelle nostre zone i prezzi sono sempre più bassi a confronto alla capitale, abbiamo moltissime persone che cercano per migliorare le dimensioni e la qualità della propria casa”.

Per Dario Chiappa, Affiliato Cassina de’ Pecchi (MI), “qui la richiesta è cresciuta dopo il lockdown e conta anche molte persone che si spostano da Milano. Tanti anche i giovani che desiderano acquistare casa. Piacciono le nuove costruzioni in classe A, con fotovoltaico, riscaldamento a pavimento. E’ aumentato l’interesse per le soluzioni indipendenti o per gli appartamenti con spazi esterni e infatti una delle zone più apprezzate è quella di Camporicco, dove ci sono residence con piscina, campi da tennis, parco e tagli ampi”.

A dare una forte accelerata sicuramente i tassi di mutuo agevolati. Lo afferma a Fortune Italia, Renato Landoni, Presidente Kìron Partner SpA. “Il mercato dei mutui alla famiglia, nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, resta ben strutturato. Ad oggi, visti i prezzi degli immobili ancora convenienti ed i tassi dei mutui ancora ai minimi storici, permangono interessanti opportunità sul mercato immobiliare sia per chi vuole comprare a scopi abitativi sia per chi vuole acquistare a titolo di investimento”. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa stima che il 2020 dovrebbe chiudersi attorno ai 52 mld di euro di mutui erogati, con una crescita migliorativa rispetto al 2019 (quasi 49 mld di euro); nel mese di aprile usciranno i nuovi dati Banca d’Italia a chiusura d’anno. “La maggior parte degli operatori – afferma Landoni -, in virtù del calo generalizzato nel numero di compravendite immobiliari nei primi 9 mesi dell’anno, aveva ipotizzato una diminuzione dei volumi di mutuo erogati. Il terzo trimestre del 2020 ha invece fatto registrare un’ulteriore crescita (+10,8%) dei volumi delle erogazioni, come era avvenuto nel primo semestre dell’anno”.

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