Un altro prodotto in arrivo, secondo Bloomberg, per situazioni e ambienti estremi. Apple, mentre lavora al progetto denominato Explorer Edition con una resistenza all’acqua superiore ai 50 metri previsti per i modelli attuali, si conferma in vetta alla produzione di smartwatch a livello mondiale, conquistando sempre più spazio sul mercato. La conferma arriva dall’indagine condotta da Counterpoint Research (società di ricerca globale): l’azienda di Cupertino ha prodotto 33,9 milioni di esemplari di smartwatch nel 2020, in evidente crescita (+19%) rispetto all’anno precedente (28,4 milioni di pezzi).
Il distacco inflitto ai principali competitor non è colmabile nel futuro a breve termine. Al secondo posto si piazza Huawei, con 11,1 milioni di esemplari prodotti nel corso dello scorso anno. E pure il colosso di Shenzhen è in crescita (+26%, nel 2019 sono stati prodotti 8,7 milioni di pezzi) nel segmento smartwatch, che produce dividendi assieme ad altri comparti come la robotica, l’intelligenza artificiale, le case intelligenti, che stanno andando a compensare la rovinosa caduta nelle vendite degli smartphone, con drastica riduzione della produzione del 60% nel 2021, secondo il portale nipponico Asia Nikkei. Una discesa dovuta all’ingresso di Huawei nella lista nera degli Stati Uniti, due anni fa, per eccessiva vicinanza al governo cinese. Un pericolo per la sicurezza secondo gli americani, linea condivisa anche dal nuovo corso con Joe Biden alla presidenza che impedisce a Huawei di servirsi dei servizi di Google e della componentistica (tra cui, chip affidabili) prodotta negli Stati Uniti.
Dopo Apple e Huawei, tra i colossi di smartwatch c’è Samsung, con una produzione da 9,1 milioni di esemplari, pareggiando il dato fatto segnare nel 2019. C’è invece un leggero passo indietro per BBK (da 7,2 milioni nel 2019 al 6,6 milioni nel 2020) e per FitBit (da 6,2 milioni a 5,9 milioni). In generale, sempre secondo i dati di Counterpoint, gli effetti della pandemia si sono riflessi sul segmento smartwatch, con una crescita complessiva nel 2020 dell’1,5% e un deciso passo indietro nel Q4 dello scorso anno. Ma la stagnazione del settore non ha colpito Apple, che nel Q4 del 2020 ha occupato il 40% del mercato complessivo (era al 34% nel Q4 del 2019), lasciando sostanzialmente le briciole agli avversari, anche per la resa ottimale dell’Apple Watch Series 6 e della versione SE.
Dunque, la regina indiscussa del mercato, con oltre 100 milioni di orologi al polso dei suoi clienti sparsi nel mondo, spostando l’interesse dei clienti verso i prodotti di fascia alta, premium, la stessa politica di Samsung e altri marchi come Garmin. E ora per il colosso della Mela c’è la prospettiva di un prodotto per gli atleti di sport estremi. A quanto pare, era uno degli obiettivi di Apple sin dal lancio dello smartwatch di prima generazione, avvenuto sei anni fa. Il tutto, in attesa dell’uscita del settimo episodio della serie, ovvero l’Apple Watch 7, che dovrebbe arrivare a settembre, costo previsto intorno ai 450 euro.
