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Formula E, le italiane grandi assenti

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Perché Alfa Romeo, Ferrari e Maserati restano fuori dal circuito elettrico? La versione originale di questo articolo, a firma di Alberto Sisto, è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2021.

MI SI NOTA DI PIÙ se partecipo oppure no? Sembra la domanda che i grandi gruppi italiani dell’automobilismo sportivo si stanno facendo in attesa di decidere se imboccare la svolta elettrica anche nelle competizioni. Mentre le scuderie con cui Alfa Romeo, Ferrari e Maserati si confrontano nei campionati a motori termici, invece, già ci sono.

Mercedes, Jaguar, Audi, Bmw, Ds, del gruppo Psa, e ora anche la Porsche si confrontano con la nuova Formula E, il cui campionato è iniziato a febbraio. Fra le 12 squadre che si affronteranno nella settima edizione del campionato Fia Formula E non c’è un solo team italiano e, presumibilmente, non ci sarà per lungo tempo.

Fra iscrizione e omologazione di una nuova vettura, spiegano al Fia FormulaE, servono 18 mesi e in più è in corso di definizione il nuovo regolamento tecnico a cui si devono uniformare costruttori e vetture. Entrerà in vigore dal campionato 2023/24 e, quindi, appare difficile che una scuderia programmi l’ingresso in partita durante il tramonto delle vecchie regole, per poi rifare una nuova vettura dopo poco tempo.

Il campionato Abb Fia Formula E è la prima serie di corse su strada per monoposto completamente elettriche. Iniziato come monomarca, una unica vettura uguale per tutti i piloti, si è evoluto, e ora ogni team realizza il proprio bolide. Gareggiano 10 squadre e 20 piloti e si corre in circuiti cittadini, a New York, Hong Kong, Parigi e Roma. Con la Capitale c’è un accordo per tenere il gran premio fino al 2025, ed è naturale che da parte degli organizzatori siano maturate aspettative: “Avere una scuderia italiana nel nostro campionato è sicuramente un obiettivo di lungo termine. Non abbiamo ancora impegni concreti, ma diverse conversazioni in atto. Quando gli interessi industriali si allineeranno a quelli sportivi saremo pronti ad accogliere a braccia aperte anche un costruttore italiano”, dice un portavoce dell’organizzazione.

Alfa Romeo, Ferrari e Maserati, i tre marchi principe dell’automobilismo italiano, sono rimasti indietro e “non è chiaro se l’integrazione con Psa, che è già presente nell’elettrico e nel campionato FormulaE, con il marchio Ds, accelererà l’interesse per le nuove tecnologie motoristiche” oppure no, dice una fonte italiana del gruppo Stellantis. Alfa Romeo ha scelto i Suv per introdurre la motorizzazione ibrida, benzina ed elettrica. Difficilmente, comunque, potrà sommare l’impegno in Formula 1 a quello in Formula E.

Maserati potrebbe essere avvantaggiata, avendo già messo a punto una linea di supercar a trazione elettrica che sarà sviluppata integralmente nel 2024. Il fatto di avere già modelli verdi ne fa un candidato potenziale. L’ufficio stampa, interpellato per e-mail, spiega che con la MC20 Maserati, la nuova supercar del gruppo, la casa del tridente ritornerà nel mondo delle competizioni: “Stiamo valutando diverse opportunità”, spiega Davide Kluzer, addetto stampa, ricordando che per il modello più sportivo è prevista anche una versione completamente elettrica.

Certo la posizione della casa del cavallino è quella più complessa. L’acquisto di una Ferrari, si legge nel bilancio della società, è anche l’acquisto di “un rombo” e di “una impressione di guida”. Esperienze difficili e costose da replicare con un mezzo a batterie. Però a Maranello non sottovalutano i segnali che arrivano da alcuni mercati importanti, come Cina e Usa. In molti centri urbani inizia a essere vietato l’ingresso se non si è dotati di propulsore a emissioni zero. In 250 città in Cina e nello stato della California le autorità hanno bloccato l’accesso ai mezzi più inquinanti. Dall’ufficio stampa del gruppo Ferrari non è stato possibile avere un commento.

La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2021. Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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