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Covid, secondo il Ceo di Blackrock “il capitalismo ci ha salvati dal virus”

larry fink blackrock

“C’è una cosa di cui noi americani e europei dobbiamo essere orgogliosi: è stato il capitalismo a creare i vaccini con metodi rivoluzionari, non la Cina. I vaccini cinesi sono efficaci solo al 50 per cento. La forza del capitalismo non è apprezzata abbastanza”. Lo afferma Larry Fink, ceo di Blackrock, colosso mondiale della gestione di patrimoni, in un’intervista a Repubblica.

“Il mondo sta accelerando, tutto sta accelerando, anche per quell’evento storico che è stata la pandemia”, continua, sottolineando che “quello che è straordinario è il ruolo che la scienza e la tecnologia hanno svolto durante la crisi. Provi a immaginare se avessimo avuto il contagio dieci o dodici anni fa. Non avremmo avuto la tecnologia che ha consentito al mondo di andare avanti, di lavorare agevolmente in remoto, di usare il commercio elettronico per la distribuzione. Il 70% dell’economia ha continuato a funzionare nonostante l’isolamento”.

Dopo la fase acuta della crisi bisogna occuparsi di “turismo, alberghi, ristoranti. Un 30% della nostra economia ha sofferto molto dall’impossibilità di potersi aggregare. Dobbiamo rimettere in sicurezza quei settori e Biden l’ha capito”. E il nuovo presidente degli Stati Uniti ha fatto ‘benissimo’ a varare il nuovo piano a sostegno dell’economia. “Abbiamo un serio problema infrastrutturale in America, che sia un ponte o un aeroporto, le cattive condizioni rispetto a quel che si vede in Europa e in Asia sono evidenti. Non abbiamo una rete elettrica nazionale. E le divisioni sociali, le tensioni, crescono con la grande separazione fra chi ha accesso alla banda larga e chi non ce l’ha”.

Per Fink “ci sono elementi concreti per preoccuparsi dell’inflazione. Le macrotendenze in corso, ad esempio una de-globalizzazione o la possibile riduzione di produzione off shore più a buon mercato, sono foriere di inflazione. Allo stesso tempo il progresso tecnologico continua a ridurre i prezzi. Sono due fenomeni contrapposti. A questo aggiungiamo i progetti di stimolo infrastrutturali che creeranno posti di lavoro ed eserciteranno pressioni sui salari. E dunque sì, sono sempre più attento al rischio inflazione. Se avremo l’inflazione al 2 al 2,5 anche al 3%, andrà bene. Se andremo sopra il 3% sarà inflazione cattiva”.

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