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Superlega, si va verso il passo indietro

Fuori il Chelsea. A seguire sono pronti i documenti per l’uscita del Manchester City. E in scia ecco l’Arsenal, il Manchester United. E ci sarebbe anche il Barcellona. Tutti fuori dalla Superlega, che si sta sgonfiando come un sufflè, a poco più di 24 ore dalla sua costituzione, con tanto di contratti firmati dalle 12 partecipanti. Sono attese comunicazioni ufficiali al termine della riunione d’urgenza convocata per le 23,30.

Forse pesa l’insurrezione del calcio inglese, incessante da ore: dal governo di Boris Johnson ai tifosi che hanno circondato io Stamford Bridge (lo stadio del Chelsea) in segno di protesta per l’adesione al progetto voluto dai top club.

Oppure, come è possibile, sta prendendo corpo il progetto di Superlega della Uefa, rilanciata oggi da Bloomberg, finanziata da un fondo inglese, con montepremi da 4,5 miliardi di euro (e scalata fino a sette miliardi), pareggiando così la torta che si sono promessi Real Madrid e soci qualche ora fa.

Per ora, la certezza è che il calcio inglese si è ribellato con forza al progetto di secessione del calcio. Con ogni probabilità ha influito anche la minaccia dell’Uefa di estromettere immediatamente le semifinaliste di Champions ed Europa League dalle competizioni in corso. Forse, dopo la guerra, ci sarà la trattativa. Per ora, resta l’ìncredibile figuraccia di club con cento anni di storia costrette alla ritirata dopo qualche ora.

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